Spettacoli

"Màkari", Gioè torna in Sicilia tra giallo, sentimento e commedia

 

Roma, 9 mar. (askanews) - Non è un poliziotto come Montalbano ma Saverio Lamanna quando torna nella sua Sicilia, luminosa e piena di contraddizioni, inizia in qualche modo anche lui a fare delle indagini, e soprattutto inizia a raccontarle, diventando uno "sbirro di penna". Questo personaggio creato dallo scrittore Gaetano Savatteri è il protagonista della nuova fiction "Màkari", interpretata da Claudio Gioè, in onda dal 15 marzo su Rai1. Lamanna ha lavorato a Roma come portavoce di un politico ma solo nel paesino dove si trasferisce ritrova se stesso e una vera identità, anche attraverso l'amicizia con Peppe, interpretato da Domenico Centamore e ad un amore, Suleima, impersonata da Ester Pantano. "C'è sempre questo aspetto un po' contraddittorio nello sguardo di Saverio Lamanna verso la Sicilia: è uno sguardo pieno d'amore, d'affetto, di nostalgia. Ma è anche una terra piena di contraddizioni che lo fanno anche un po' soffrire, e per questa sua sofferenza ha usato una cosa molto tipica siciliana, cioè quella della maschera del cinismo, dell'irriverenza verso alcuni capisaldi, alcune tradizioni intoccabili della Sicilia".Gioè, come Lamanna, da poco è tornato a vivere nella sua Palermo, e della Sicilia di oggi dice: "Non mi piace che certe cose siano esattamente uguali a quando sono partito, per quanto riguarda i disservizi o le buche nelle strade, ci sono delle buche a Palermo che io ricordo dagli anni '90: sono ancora lì. Purtroppo ci sono alcune cose di questa terra che stentano a cambiare. La vecchia politica siciliana che tanti disastri ha fatto nell'ultimo mezzo secolo stenta per esempio a togliersi dalle scatole. Saverio Lamanna vorrebbe tra l'altro che i siciliani pretendessero ciò che spetta loro di diritto, anche dai loro amministratori".E a proposito del confronto con il siciliano più amato della tv, Montalbano, l'attore di "Màkari" afferma: "Quello è un prodotto straordinario, che ha avuto dei successi in tutto il mondo. Màkari è una cosa molto diversa, anche un po' dissacrante nei confronti di quella Sicilia lì, se vuoi noi parliamo di una Sicilia contemporanea, che fa sorridere ma fa anche un po' venire rabbia a volte".