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Drive Me Crazy, Irene Saderini lancia 6 sfide imposibili. "E sogno la Dakar"

Di Giordano Brega

 

 

Drive me crazy è in rampa di lancio su Motor Trend (canale 56 del digitale terrestre) a partire da mercoledì 13 novembre alle 22.15. Irene Saderini regalerà emozioni e adrenalina agli spettatori cimentandosi in 6 sfide impossibili. Dalla competizione tra motorini truccati per raggiungere la vetta della temutissima “Pic del Truna”, (pendio di 50 metri a Clusone) passando per un test in Sardegna  insieme ai piloti del team Citroën che parteciperanno al Word Rally Championship (WRC). Nel terzo episodio la vedremo atterrare a Riga (Lettonia) per una gara di drifting, disciplina automobilistica basata sull’abilità di controllo di un veicolo in perdita di aderenza dell’asse posteriore. Irene Saderini poi si lancerà in sella a una moto enduro sui percorsi accidentati di una gara di Hare Scramble a Erzberg (Austria) durante la quarta puntata. E poi ancora: eccola sui circuiti di Formula Uno con il team Toro Rosso e un test su una monoposto a ruote scoperte durante il Gp di Formula X Italian Series a Cervesina (PV). The last but not the least: nella sesta puntata prenderà parte a una gara di Flat Track, competizione che prevede la guida di moto dotate del solo freno posteriore, insieme a Fabio Di Giannantonio (giovane e talentuoso pilota italiano della Moto2) e Francesco Cecchini (campione del mondo della disciplina).

Può bastare? Neanche per sogno. O meglio, a proposito di sogni (nel cassetto), c’è una sfida che vorrebbe fare nel mondo dei motori? “Sì, una Dakar. Non tutta, mi basterebbe anche solo seguire. Però mi piacerebbe guidare un camion  da Dakar”, spiega Irene Saderini ai microfoni di Affaritaliani.it.

Tre ragioni per vedere Drive me crazy...
“Perché mi faccio sempre male. E credo sia divertente da vedere. Perché sudo a dei livelli che non credo neanche… la sauna norvegese e mia mamma quando mi vede in quelle immagini non mi riconosce. E perché ci sono dei piloti e degli atleti veramente fighi che si mettono in gioco e danno anche un taglio umano di loro stessi perché cercano di aiutarmi a fare ciò che loro fanno tutti i giorni”

Tu vieni dal mondo della MotoGp  e della Superbike. Chi sono i piloti che fanno veramente la differenza in questo momento?
“Io li ho solo guardati a bordo pista per un po’ di anni. La mia idea è che oggi sia molto difficile perché il mezzo conta moltissimo sia in Formula 1 che sulle due ruote. Mi piace pensare romanticamente che nelle moto ci sia ancora quella piccola percentuale che fa ancora la differenza, ossia il polso destro del pilota. E la differenza la fa Marquez in questo momento. Valentino Rossi - sono italiana forse sono anche un po’ di parte - e Andrea Dovizioso per me fanno una gran differenza. C’è un divario enorme del mezzo in questo momento”

Tra i giovani piloti italiani ne vedi qualcuno che potrebbe venir fuori?
“Abbiamo un vivaio ‘fighissimo’ dalla Moto3. Io mi diverto un sacco a guardare quelle gare. E ci sono ottimi piloti saliti anche dalla Moto2, penso a Franco Morbidelli (campione del mondo 2017 di Moto2, ndr) e Pecco Bagnaia (campione del mondo 2018 di Moto2, ndr), mi sembra che stiano facendo delle stagioni da rookie impressionanti”

Ti chiedo un pronostico. Il prossimo pilota italiano che riporterà nel nostro Paese il Mondiale MotoGp?
“Magari Pecco o Franco. Loro due perché sono già li. Ma non escluderei per la ‘cattiveria’ che hanno qualcuno che è ancora in Moto2 come Fabio Di Giannantonio. O Celestino Vietti che è in Moto3”

Tu nasci come giornalista di guerra. Come ci sei arrivata?
“E’ una cosa molto seria, come anche lo sport. Ci sono arrivata perché a 24-25 anni ero una ragazza molto idealista e pensavo che il mestiere di giornalista fosse solo quello. Lo penso ancora per certi versi. In realtà il mestiere di giornalista è una cosa che fai tutti i giorni e lo devi saper fare bene in tutti i modi. Ma quando avevo 25 anni non lo sapevo. E quindi per me… quel mestiere lì era solo quello”

E POI… COME E’ NATO DRIVE ME CRAZY, MOTOGP, SUPERBIKE, LA VITA DA GIORNALISTA DI GUERRA: GUARDA IL VIDEO CON L’INTERVISTA A IRENE SADERINI