Coronavirus, bombole d'ossigeno introvabili. Federfarma: "Sono solo 50 mila"
I Nas stanno attivando delle verifiche, il pericolo è che non vegano restituite vuote perchè in mano a truffatori
Coronavirus, bombole d'ossigeno introvabili. Federfarma: "Sono solo 50 mila"
Tra i tanti problemi da affrontare per questa emergenza Coronavirus, c'è anche quello delle bombole d'ossigeno, ormai diventate introvabili in tutta Italia. Così, - si legge sul Fatto Quotidiano - mentre si moltiplicano gli appelli a riportare in farmacia i contenitori vuoti, torna a farsi largo l’ombra del “mercato nero”. Tanto che la faccenda ha creato l’interessamento dei carabinieri del Nas. I Nuclei antisofisticazioni, a quanto apprende Il Fatto, avvieranno da oggi verifiche dettagliate sull'intera filiera nelle principali città, dalla produzione dei contenitori alle aziende che li riempiono con l’ossigeno gassoso, fino alle farmacie e agli utilizzatori finali. L’intento è capire se dietro la carenza di bombole si nasconda la criminalità organizzata. Secondo Federfarma, in tutta Italia si stimano siano state immesse sul mercato circa 50.000 bombole d’ossigeno gassoso.
Non sono tante, - prosegue il Fatto - considerando che ci sono oltre 700.000 positivi al virus. A questi vanno aggiunte le persone che soffrono di difficoltà respiratorie per via dell’influenza stagionale o di altre patologie e che in tempi normali sarebbero state ricoverate in ospedale. Il problema è che le poche bombole disponibili spesso non tornano neanche indietro e se ne perde traccia. In realtà sono diversi i siti di second handdove è facile trovare annunci di bombole vuote identiche a quelle della farmacia. Le vendono, illegalmente, a 50-60 euro, ma così servono davvero a poco, perché è davvero difficile riempirle fai da te. “È per questo che escludiamo l’interessamento della criminalità organizzata – spiega chi sta indagando sul fenomeno – bensì si può pensare a truffe di diversa natura”.
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