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Coronavirus
Covid, da Bassetti a Burioni: star in difficoltà si riciclano con l'influenza
Roberto Burioni e Matteo Bassetti 

Covid star, dato che l’influenza offre nuova visibilità ci aspettiamo a breve che anche gli altri ricompaiano in video

C’avevano provato già questa estate con il vaiolo delle scimmie ma gli era andata male ed ora ci riprovano con la normale influenza. Stiamo parlando di quel variegato e composito mondo che risponde al nome delle Covid Star e cioè quei medici, in genere infettivologici, ma anche zanzarologi come Andrea Crisanti (copyright professor Giorgio Palù, il suo maestro), che sono diventati improvvisamente famosi grazie al Covid. Comparsate a go go nei talk show, interviste sui principali quotidiani, colonizzazione dei settimanali.

I nomi sono noti: Bassetti, Burioni, Crisanti, Viola, Lopalco, Capua, tanto per citare i più conosciuti. Tutti assorti ad improvvisa gloria grazie alla Cina. Ma in definitiva, tranne Crisanti che è diventato senatore e Lopalco assessore, gli altri sono rimasti a bocca asciutta e sono poco a poco scomparsi nel nulla. Fa eccezione Matteo Bassetti da Genova che ha resistito indomito ed ancora resiste. Era in procinto di diventare ministro della Salute ma poi non se ne fece niente, nonostante la sua “disponibilità”. La Meloni gli ha preferito all’ultimo momento Orazio Schillaci, già rettore di Tor Vergata e di professione medico.

Tuttavia dicevamo che il tentativo delle Covid Star, una volta assaporato il dolce gusto delle luci della ribalta, è stato quello di rimanere i più stanziali possibili nei programmi televisivi. L’unico che pare sopravvissuto è proprio Bassetti che ieri sera era a Tg2 Post condotto dalla brava Manuela Moreno ha dichiarato che la nuova influenza è peggio del Covid. Anzi, ha specificato, che senza ombra di dubbio i sintomi della normale influenza sono peggio di quelli del Covid per un vaccinato.

Subito i presenti hanno cominciato ad agitarsi pensando a nuovi lockdown e similari e Bassetti è stato categorico: si sta preparando tempi duri per poppanti e vecchietti che finiranno tosto all’ospedale con la consolazione però di andarci finalmente con la buona e vecchia influenza e non con il foresto Covid.

So’ soddisfazioni. Il sospetto però è che le Covid Star, visto che il vaiolo delle scimmie si è rivelato sostanzialmente una bufala, abbiano riciclato l’influenza, visto che il Covid fa meno notizia. Ora, visto che con l’influenza la specie umana ci convive da parecchio tempo e cioè tecnicamente si dice che tale malanno sia “endemico”, sembra un po’ esagerato consegnargli lo scettro che fu del Covid – 19, anche se tutto può essere. Però appunto l’idea che viene in mente e che si sia trattato di un utile ripiego per mantenere desta la propria popolarità mediatica.

Poi che anche l’influenza possa essere pericolosa è fuori di dubbio. Ma per ricorrere ad essa per rimanere in auge vuol dire che ormai il Covid ha perso terreno nell’immaginario collettivo e non serve più a garantire la comparsata. Dato che l’influenza offre nuova visibilità ci aspettiamo a breve che anche gli altri ricompaiano in video e magari ci ammollino un nuovo libro questa volta sull’influenza. Sa di passato è vero, ma sempre meglio che niente, visto il fallimento del vaiolo scimmiesco.

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