Sono 24.991 i nuovi casi di coronavirus in Italia, secondo il bollettino di oggi. Sono 205 i morti registrati nelle ultime 24 ore, che portano il totale delle vittime a 37.905 da inizio emergenza. Da ieri effettuati 198.952 tamponi. Aumentano ancora i ricoverati in terapia intensiva con 1536 casi (+125 da ieri).
Gli attualmente positivi sono 276.457 (+21.367), mentre 275.404 i guariti (+3.416). Sono i dati elaborati dal ministero della Salute, consultabili sul sito della Protezione civile.
Per quanto riguarda le singole regioni, ancora in aumento i nuovi casi in Lombardia (+7558), 2827 in Piemonte, 2427 in Campania. Nel Lazio sono 1963, mentre la regione meno contagiata è il Molise (+19).
CORONAVIRUS: ARCURI "OSPEDALI TROPPO AFFOLLATI, PIÙ TEST E CURE A CASA" - "Meno ricoveri quando non sono necessari, piu' attrezzature per le terapie intensive, piu' capacita' degli ospedali per i ricoveri con strutture provvisorie e ospedali da campo, come abbiamo gia' fatto durante la prima ondata. E si riprende il sistema di collaborazione tra le Regioni per trasferire i malati nei luoghi dove c'e' piu' disponibilita' in modo da non bloccare quelli dove le disponibilita' si stanno esaurendo". Sono le "pluralita' di azioni" per far fronte alla "seconda ondata" che il Commissario straordinario per l'emergenza Covid-19, Domenico Arcuri elenca in una lunga intervista rilasciata all'Huffington post. "In questo momento il principale problema della seconda ondata e' l'affollamento degli ospedali. E non quello delle terapie intensive. Dobbiamo fare di tutto per testare il piu' possibile le persone ma, nello stesso tempo, curarle in casa. Percio' e' davvero necessario un coinvolgimento totale dei medici di base e dei pediatri di libera scelta. Abbiamo detto loro che li stiamo dotando di tutte le attrezzature che servono e abbiamo chiesto di aiutarci ancora di piu'. Devono fare i test cosi' da alleggerire le Asl e curare il piu' possibile i loro assistiti a casa, cosi' da alleggerire gli ospedali. Non serve ricoverarsi solo perche' si ha 38 di febbre, il sistema regge se si va in ospedale perche' se ne ha davvero necessita'", spiega Arcuri.
"I tamponi disponibili sono piu' che sufficienti. La verita' e' che il sistema di tracciamenti rischia di non produrre piu' i suoi effetti. Per ogni contagiato, anche se asintomatico, si devono fare decine di tamponi a coloro con i quali e' stato in contatto", osserva. Per Arcuri "nella prima ondata l'epidemia era piu' profonda, avevamo piu' decessi e piu' entropia nelle terapie intensive. Adesso e' piu' larga, abbiamo assai piu' contagiati, spesso quale risultato degli screening, e piu' asintomaci con l'entropia degli ospedali. Se questi numeri continuano a crescere, come gia' accaduto negli altri grandi paesi europei, il sistema sanitario viene messo a dura prova. Non si potranno tracciare tutti. Nell'attesa che le misure che il governo ha messo in campo lo scorso week end producano i loro effetti". Per Arcuri "la realta' e' che noi ci siamo preparati a una recrudescenza del virus, ma non ci aspettavamo che fosse cosi' tumultuosa e che riusciamo a gestirla solo se, come mi sembra negli ultimi giorni, gli italiani ritrovano la responsabilita' che hanno dimostrato. Nessun paese al mondo con la sola forza dei governi riesce a gestire queste curve".
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