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Coronavirus
Speranza: "3ª ondata dietro l'angolo, vaccino bene comune, gratis per tutti"

Il Ministro della salute, Roberto Speranza, ha riferito all'aula del Senato riguardo a ulteriori misure per fronteggiare l'emergenza Covid, in particolare sulla prossima campagna di vaccinazione contro il virus. 

"Le scelte adottate dal governo sono difficili quanto necessarie. Le misure stanno funzionando" ha sottolineato. "Se abbassiamo la guardia, la terza ondata è dietro l’angolo”. "Siamo consapevoli dei sacrifici" chiesti con le misure del governo "ma senza sarebbe stato difficile tenere la curva sotto controllo e il servizio sanitario non reggerebbe. L'Rt è sceso da 1,7 a 1,08 in 4 settimane e tutto dovrebbe confermare che continuerà a scendere. Sono fiducioso che a breve l'indice possa scendere sotto 1 e questo è essenziale per portare il contagio sotto controllo".

"Resta divisione tra regione, no a spostamenti"

"L'orientamento del governo è di confermare il modello delle Regioni per scenari e rischi", la divisione tra Regioni "rosse, arancioni e gialli" perché "risultati per noi sono stati soddisfacenti", "l'impianto è corretto e sta funzionando".  L'obiettivo "del governo, durante le feste natalizie, è di disincentivare gli spostamenti internazionali, limitare gli spostamenti tra le Regioni e nei giorni del 25, 26 dicembre e del 1 gennaio limitare gli spostamenti anche tra i Comuni".

Speranza sul vaccino: "Gratis per tutti, prima a personale sanitario e anziani"

"Al momento non è intenzione del governo disporre l'obbligatorietà della vaccinazione. La campagna di vaccinazione sarà imponente, dobbiamo evitare di arrivarci con il servizio sanitario in difficoltà". La distribuzione del "vaccino sarà centralizzata", vaccino che sarà "gratuito per tutti gli italiani" perché è "un bene comune". Il ministro ha dichiarato che i primi a essere vaccinati saranno il personale sanitario e il personale delle Rsa. Priorità assoluta anche ai soggetti a rischio, per età e stato di salute. Con l'aumento delle dosi si inizierà a vaccinare anche altre tipologie di persone: personale scolastico, forze dell'ordine, personale impiegato nelle carceri. "Il nostro obiettivo è senza dubbio raggiungere al più presto l'immunità di gregge" ha aggiunto spiegando che nel corso della campagna di vaccinazione "valuteremo - ha concluso - il tasso di adesione dei cittadini".

"L'Italia ha opzionato 202 milioni di dosi di vaccino e 573mila dosi di vaccino, così da vaccinare tutta la popolazione. Le prime dosi potranno cominciare ad essere disponibili da gennaio. E' probabile che saranno necessarie due dosi per ogni vaccinazione".

Scuole: "Obiettivo riportare le superiori in presenza"

"Compatibilmente con l'evoluzione del quadro epidemiologico, l'obiettivo del governo è di riportare in presenza le scuole superiori".

Speranza: "Evitare spostamenti verso località sciistiche"

Bisogna "evitare potenziali spostamenti in luoghi di stagione turistica legati ad attività sciistiche". Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, in Aula al Senato nel corso delle comunicazioni sulle ulteriori misure per fronteggiare l'emergenza Covid, sostenendo quindi la necessità che queste "misure, indispensabili se non vogliamo vanificare" i sacrifici fatti, vengano "rafforzate anche nel coordinamento europeo, indispensabile - ha concluso - se si pensa ai confini naturali su paesi diversi". 

"La situazione è ancora molto seria e nessuna sottovalutazione è possibile. Siamo in presenza di una sostenuta circolazione del virus che rende molto difficile il 'contact tracing' e può alimentare nuovi consistenti focolai; siamo in presenza di una forte pressione su ospedali, terapie intensive e area medica. Per una stabilizzazione dei primi risultati positivi che abbiamo servono altre settimane di sacrifici e poi una robusta cura di mantenimento".

"Lo dico con tutta la forza che ho dentro - ha ammonito - attenzione a non scambiare un primo raggio di sole con lo scampato pericolo. L’onda resta ancora molto alta e la nostra navigazione continuerà ad essere difficile ed esposta a mille imprevisti". 

Vaccini: Ema, Pfizer-Biontech, Moderna

"Ad oggi, sono state indicate due date da Ema che potrebbe esprimersi il 29 dicembre sul vaccino Pfizer-Biontech e il 12 gennaio su Moderna". "Mentre parlo - ha precisato - non ci sono altre date fissate da Ema. I contratti sottoscritti dalla Commissione europea, da cui discendono le distribuzioni al nostro paese, vanno sempre considerati come best scenario e sempre subordinati ai processi autorizzativi che, ribadisco, non hanno ancora certezza assoluta".  "Queste due aziende nel primo trimestre dell'anno prossimo, da contratto - ha proseguito - dovrebbero fornirci, rispettivamente, 8 milioni e 749mila dosi la Pfizer-Biontech e 1 milione e 346mila dosi Moderna".    

Il ministro Speranza ha spiegato che "l'Agenzia europea per i medicinali, l'Ema, onde contribuire all'accelerazione del processo, senza venir meno al proprio fondamentale ruolo, sta procedendo con una procedura finalizzata definita di 'rolling review', che consiste - ha continuato - nel valutare le singole parti del dossier mano a mano che vengono presentati dalle aziende, anziché attendere l'invio di un dossier completo. Tale procedura, senza inficiare la valutazione complessiva, abbrevia significativamente i tempi e può creare le condizioni perché si arrivi a concedere una prima autorizzazione all'immissione in commercio già entro l'anno".

Speranza: "No a divisioni"

"Una considerazione che voglio svolgere è relativa al clima politico con il quale affronteremo la stagione di vaccinazione Covid. La piena riuscita della campagna di vaccinazione deve rappresentare un obiettivo fondamentale di tutto il Paese". Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, in Aula al Senato nel corso delle comunicazioni sulle ulteriori misure per fronteggiare l'emergenza Covid   "Non ci può essere su questo tema - ha ammonito - alcuna divisione tra noi, non possiamo permettercelo; su questo tema e su questa sfida serve un grande patto Paese con tutti dentro, nessuno escluso. Non c'è maggioranza ed opposizione, ma gli italiani e il loro fondamentale diritto alla salute come precondizione indispensabile per una solida ripresa economica" ha concluso.

"Dal piano strategico che illustro oggi in Parlamento, deriverà poi un piano esecutivo che sarà adeguato permanentemente sulla base dei processi autorizzativi delle agenzie regolatorie e della conseguente, effettiva disponibilità dei vaccini. Ho sempre pensato che la scienza ci avrebbe portato fuori da questa crisi. Ancora è presto e - lo ribadisco - serve cautela, ma si vede finalmente la luce in fondo al tunnel".

"Il Covid da troppi era dato per morto e invece..."

"Ripeto ancora una volta un'espressione che ho usato mille volte in questi mesi: non dobbiamo perdere la memoria, conosciamo ormai il virus, sappiamo i danni che fa e la facilità con cui se ne può perdere il controllo. In troppi, nei mesi susseguenti al lockdown, hanno frettolosamente teorizzato che il virus avesse perso forza, che il rischio di una seconda ondata era sostanzialmente inesistente, che si poteva fare a meno dell'obbligo di rispettare le regole, a partire dall'utilizzo delle mascherine. I risultati sono sotto gli occhi di tutti". Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, in Aula al Senato nel corso delle comunicazioni sulle ulteriori misure per fronteggiare l'emergenza Covid. 

"Si è pericolosamente abbassata la soglia di attenzione - ha proseguito - e il rispetto delle tre regole fondamentali di prevenzione (mascherine, distanziamento, igiene delle mani), e si è determinato un clima da 'liberi tutti' sbagliato e ingiustificabile. Ricordo questi fatti con preoccupazione, senza voler alimentare polemiche - ha sostenuto - che non servirebbero a nulla, unicamente per rinnovare un monito ed un allarme che ho ripetuto più volte anche dopo il lockdown e prima dei mesi estivi".

Quindi, ha ricordato i numeri da marzo gino ad oggi sottolineando che "nel mese di settembre, questo è il punto - ha evidenziato - il virus ha iniziato a rompere gli argini, a tracimare, uscendo dai confini dentro i quali eravamo riusciti a tenerlo. Ammesso che qualcuno coltivi ancora dubbi sulla forza e sulla velocità di propagazione del Covid". Numeri che, ha spiegato ancora Speranza, "non credo abbiano bisogno di particolari commenti.

A settembre, dopo il lockdown, eravamo mediamente a 1.608 casi al giorno, adesso abbiamo dati certamente in diminuzione, ma siamo ancora ieri sera a 19.350 nuovi contagi, il picco più alto delle ultime settimane era stato sopra i 40.000 casi. È del tutto evidente - ha concluso - che con tale circolazione del virus, se abbassiamo la guardia, andiamo incontro a un esito segnato".

"Ripeto ancora una volta un concetto per me basilare: senza consistenti limitazioni dei movimenti, un cambio sostanziale delle nostre abitudini e un rigoroso rispetto delle regole di sicurezza, la convivenza con il virus fino al vaccino è destinata al fallimento. Questa è la verità che è dinanzi a noi". Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, in Aula al Senato nel corso delle comunicazioni sulle ulteriori misure per fronteggiare l'emergenza Covid.   

"In società fortemente sviluppate come la nostra -ha spiegato - senza ridurre gli spostamenti e le occasioni di contagio, la convivenza con il virus è difficilmente realizzabile. Per questo con il prossimo Dpcm dobbiamo continuare con misure chiare e rigorose, anche per non vanificare il lavoro fatto nelle ultime settimane".

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