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Coronavirus
Riaperture, Crisanti: "È un azzardo". Zaia: "Variante indiana in Veneto"
(fonte IPA)

Riaperture, il Cts inascoltato: "Che azzardo.La quarta ondata già tra un mese"

L'emergenza Coronavirus in Italia continua senza sosta. Il governo ha deciso da oggi di riaprire, seppur parzialmente il Paese, ma la situazione resta critica. Lo certificano i dati sugli ospedali, la pressione sui reparti di terapia intensiva non accenna a calare e resta ben al di sopra del 30%, considerato la soglia critica. Drammatico il numero di morti giornalieri. Spunta tra l'altro un documento di un esperto del Cts, che aveva già previsto tutto in tempi non sospetti, per quanto riguardava il diffondersi della pandemia e la gravità delleconseguenze. Lo stesso Stefano Merler della Fondazione Bruno Kessler - si legge sul Fatto Quotidiano - adesso parla di "rischio quarta ondata e un numero di morti elevato". Secondo Merler “riaperture precoci, entro aprile” anche se Rt resta pari a 1 (l ’ultimo dato, diffuso venerdì ma risalente al 7 aprile, dice 0,81), possono portare a un “costante ma alto numero di morti giornaliere”. Se salisse a 1,25 rischieremmo la “quarta ondata” che “richiederebbe misure importanti per evitare un altissimo numero di morti in breve tempo”.

"Stiamo pensando di fare l'accesso agli atti per capire. Il presidente del Consiglio ha parlato di rischio ragionato. Quale ragionamento è stato fatto? – chiede Andrea Crisanti, professore di Microbiologia a Padova, autore degli studi sui contagi a Vo' Euganeo e sui test antigenici che non funzionano come dovrebbero –. Ne ho parlato - prosegue il Fatto - con Massimo Galli (il direttore dell'Infettivologia del Sacco, n dr), Roberto Battiston (il fisico, ndr) e Nino Cartabellott a (Fondazione Gimbe, ndr), anche loro sono d’accordo sull’accesso agli atti della Presidenza del Consiglio, del ministero della Salute e del Cts. Bisogna proprio chiedere se hanno fatto dei calcoli e quali. Quali rischi sono stati evidenziati e su quale base. Rischiamo di tornare a 5-600 morti al giorno”, dice ancora Crisanti.

Covid: Zaia, variante indiana individuata anche in Veneto 

E' stata individuata anche in Veneto la variante indiana del Coronavirus. Lo ha reso noto il presidente regionale Luca Zaia. "Si tratta - ha detto - di due cittadini indiani di Bassano, padre e figlia, con la variante indiana. Le varianti ormai sono migliaia, e prima o poi arrivano tutte. Affrontiamo giorno dopo giorno questi aspetti, e andiamo avanti". 

Altri due pazienti - ha quindi riferito Zaia - sono in valutazione per la variante indiana, ma non risiedono a Bassano. Per quanto riguarda o due casi di Bassano, Zaia ha reso noto che "si tratta di cittadini indiani, rientrati dall'India. Sono in isolamento fiduciario a casa. La conferma e' giunta dall'Istituto Zooprofilattico del Veneto. I tamponi sono stati processati oggi, quindi saranno giorni". "Stiamo gestendo la questione senza allarmismi - ha concluso - la variante c'e', ci e' stata comunicata, vogliamo farlo senza ansia". 

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