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Bafta: '1917' trionfa, ora è pole per l'Oscar. Bocca asciutta per The irishman

Il lungo piano sequenza (simulato) di '1917' sbaraglia la concorrenza ai premi Bafta e si candida in pole position per la notte degli Oscar: il film di Sam Mendes ha ottenuto sette riconoscimenti, lasciando a bocca asciutta 'The Irishman' e 'C'era una volta a... Hollywood'.    Il film di Mendes si è imposto per la sua originalità e la forza narrativa della tecnica di regia, in​ una Royal Albert Hall stracolma (presenti anche il principe William con la moglie Kate, che hanno sorriso a denti stretti a una battuta sulla Megxit di Harry e Meghan). Alla 73a edizione dei Bafta, '1917' era arrivato con nove nomination e ne ha ottenute sette: miglior film, miglior regista, miglior film britannico, miglior suono, migliore fotografia - per il lavoro squisito di Roger Deakins - miglior design di produzione e migliori effetti visivi. Solo la migliore musica e il miglior trucco e parrucchiere gli sono sfuggiti. "C'era una volta a... Hollywood" di Quentin Tarantino è stato uno delle grandi delusioni della serata: ha conquistato solo uno dei dieci premi a cui era candidato, miglior attore non protagonista. Quel premio è andato a una stella di prima grandezza, Brad Pitt, assente da Londra per motivi familiari e che però è riuscito comunque a lasciare il segno: al suo posto, sul palco è salita la suo co-protagonista Margot Robbie che ha letto un discorso scritto dallo stesso Pitt. "Ciao, Gran Bretagna. Adesso sei single... Benvenuto al club", ha esordito lei, scatenando le risate. E poi ancora: "Questo premio lo chiamo Harry, perchè lo porto via con me", un chiaro riferimento alla Megxit, che ha tanto appassionato i britannici nelle ultime settimane.

Ma se Tarantino ha fatto male, Martin Scorsese ancora peggio perchè è letteralmente scomparso dal gala: il suo thriller 'The Irishman', prodotto da Netflix (la piattaforma che l'anno scorso si era imposta con 'Roma' di Alfonso Cuaron) nonostante le dieci nomination, non ha preso nulla.​    E' andata meglio a 'Joker', ma lontano dalle aspettative: nonostante l'enorme successo di botteghino, il film che racconta la genesi del cattivo di Batman (che puntava a undici Bafta, come nel prossimo Oscar) si è portato a casa solo tre riconoscimenti: la migliore musica originale (per l'islandese Hildur Guðnadóttir, che ha già conquistato il Golden Globe), il miglior casting e il miglior attore, Joaquin Phoenix, impressionante nella sua inquietante incarnazione del futuro nemico di Batman (ha sbaragliato le performance di Leonardo DiCaprio, Adam Driver, Taron Egerton e Jonathan Pryce).     A Renée Zellweger è andato il premio come miglior attrice protagonista, per il suo ruolo in 'Judy', il film biografico che racconta gli ultimi concerti di Judy Garland a Londra (le rivali erano Jessie Buckley, Scarlett Johansson, Saoirse Ronan e Charlize Theron). Come attrice secondaria, le previsioni sono state soddisfatte e la vincitrice è stata Laura Dern per il suo ruolo dell'avvocato in "Storia di un matrimonio", che le è già valso il Golden Globe e per il quale è anche la favorita dell'Oscar.    Per quanto riguarda il resto, 'Parasites' di Bong Joon Hoo, dramma familiare e sociale mescolato a thriller che racconta i tragici ingranaggi di un povera famiglia con una famiglia ricca, ha vinto in due categorie: la migliore sceneggiatura originale e il miglior film non di lingua inglese. Battuto dunque "Dolor y Gloria" di Pedro Almodóvar.

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