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Costume
Design, la poltrona di Fracchia diventa glamour: a Manuela Bucci il Red Dot

Ve la ricordate la poltrona a sacco su cui sedeva Fracchia (Paolo Villaggio) contorcendosi nel vano tentativo di rimanere stabile mentre vi sprofondava sempre più? Ecco, sulla poltroncina con cui Manuela Bucci si è aggiudicata il premio internazionale Red Dot, questo problema non sussiste anche se il concetto di base è lo stesso: un sacco morbido, riempito di palline  in polistirolo espanso  e rollofil.

La differenza è che Miss Bucci ha usato la sua perizia di designer industriale, cresciuta alla scuola di maestri come Aldo Cibic  per trasformare il sacco in una seduta super stabile anche se leggera, più piccola del saccone di Fracchia e si è portata a casa,  nella fattispecie a Milano dove vive e lavora, il riconoscimento della giuria dei 37 esperti di design che anima il famoso Red Dot Institute in Germania.

Perché sulla Île Flottante di Manuela Bucci c’è una scocca di plexiglass rigida. Quindi, contrariamente a tutte le altre sedute che hanno base solida e copertura morbida, questa ha un’anima soffice e un “tetto” rigido sopra. Ma c’è di più: nel plexiglass può essere inserito ogni tipo di tessuto, quindi la poltroncina è personalizzabile oltre che leggerissima e trasportabile ovunque senza alcuno sforzo.

Manuela è andata a ritirare il premio – che nel mondo del design è un po’ come il Pulitzer per un giornalista - a Singapore lo scorso ottobre, nell’indifferenza del mercato italiano che, si sa, è poco premiante con la genialità domestica e lo è molto con chi viene da fuori. “Sono una designer industriale che lavora su prodotti affini all’elettronica – spiega Manuela che fra i clienti del suo studio ha annoverato grandi brand come Hotpoint/Ariston, Indesit, Whirlpool e ora lavora per Candy - Non faccio solo stile ma sperimento sul materiale industriale e trasferisco i concetti nel settore dell’arredo”. 

Infatti, per il prossimo Salone del Mobile, Manuela che di secondo lavoro è anche fotografa (ho scoperto la Relflex di mio padre in un armadio da piccola e non mi sono più staccata dalla macchina fotografica) sta progettando di trasferire particolari degli scatti sulle poltroncine, usando l’alchimia del plexiglass e i giochi cromatici che si possono fare fra la parte morbida e quella rigida. Per adesso si gode il premio e le chiamate che arrivano al suo studio: “parecchie aziende italiane e straniere stanno manifestando interesse, vorrei trovarne una con cui sviluppare Île Flottante in tutto il suo potenziale”.

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