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Costume
"Disabili? Non sono considerate donne. Porterò la loro bellezza a Miss Italia"

"Tutto iniziò con un parto prematuro. Io e mio fratello eravamo troppo piccoli e i medici dissero a mia madre che probabilmente non avremmo neanche superato la notte, ma non fu così. Ci misero in incubatrice, mio fratello morì dopo 15 giorni. Io sono sopravvissuta”.

Comincia così la storia di Anna Adamo, 23enne di Scafati, in provincia di Salerno, autrice del libro "La Disabilità non è un Limite" (Europa Edizioni). Era il 28 marzo 1996. "Una volta a casa, il pediatra si accorse che qualcosa in me non andava e consigliò ai miei genitori di farmi visitare da uno specialista. Scoprirono così che, in seguito ad una asfissia neonatale dovuta al parto prematuro, probabilmente non avrei mai potuto camminare, parlare, vedere ed essere una bambina come le altre. I miei, però, non si arresero. Un secondo specialista disse che avrei avuto semplicemente problemi di deambulazione dovuti ad una diagnosi ben precisa, la tetraparesi spastica, e che questo si sarebbe potuto in parte risolvere con una serie di interventi chirurgici e tanta fisioterapia. Ho trascorso la mia infanzia tra una sala operatoria e l'altra. Ma ora posso dire di avercela fatta: conduco una vita normale e sono autonoma. Se mi si presenta qualche difficoltà, cerco di affrontarla nel migliore dei modi”.

Una vita non semplice, fatta di rinunce e di tanti, troppi no. "Quei no, i quali hanno fatto si che io rinunciassi alla mia grande passione: la danza. Ciononostante, ritengo che, sebbene mi abbiano impedito di danzare con i piedi, non potranno mai impedirmi di danzare con il cuore”. L’altra passione di Anna Adamo è la scrittura, che si è concretizzata nella pubblicazione del suo primo libro. “Volevo dare una testimonianza diretta che potesse aiutare da un lato le persone normodotate a capire che la disabilità non è un limite e dall'altro le persone disabili a reagire, andando contro ogni limite che la vita impone”.

In Italia si parla sempre troppo poco di disabilità e nella maggior parte dei casi lo si fa con un alto "tasso di ignoranza”, come spiega Anna in questa intervista Affaritaliani.it, ricordando gli episodi che più l’hanno segnata. “Ce ne sono stati molti, ma due sono quelli che, nonostante siano trascorsi molti anni, mi rendono ancora molto triste. Quando ero in terza media, la scuola organizzò una visita guidata alla Camera dei Deputati, riservata agli alunni più bravi: io rientravo tra questi ultimi, ma gli insegnanti mi dissero che avrei dovuto rinunciarvi, perché ritenevano che il mio modo di camminare rallentasse il loro percorso. Da lì anche i miei compagni di classe iniziarono a vedermi come un ostacolo e a prendermi pesantemente in giro, fino a veri e propri atti di bullismo nei miei confronti. Io non mi arresi e mi feci accompagnare alla Camera dai miei genitori. L’altro episodio avvenne un giorno in cui uscii con alcune amiche: una persona mi disse che ero bella, ma che lo sarei stata ancora di più se non avessi avuto quella forma di disabilità".

Non a caso il messaggio che Anna Adamo vuole lanciare con il suo libro, ma soprattutto con la sua decisione di iscriversi a Miss Italia 2019, è rivolto soprattutto alle donne. “La bellezza non risiede in un corpo perfetto e privo di imperfezioni, ma sta anche in un corpo pieno di imperfezioni. Anzi, ci sono imperfezioni di una bellezza indescrivibile. La vera bellezza consiste nel trattarle come se fossero la cosa più bella del mondo, senza aver paura di esporle".

Invece "al giorno d'oggi una donna affetta da disabilità non è neanche considerata donna. È vista come una persona che non può prendersi cura di sé e fare tutto ciò che le donne normodotate fanno". Anna è sicura e determinata: “Io sono stanca di sentir dire che donne disabili non possano essere femminili. Che siano femminili a metà. Non è così e voglio dimostrarlo. Si può essere disabili e femminili allo stesso tempo.  Le imperfezioni sono sinonimo di femminilità indiscussa e non esista cosa più bella del connubio tra disabilità e femminilità”.

Una battaglia da portare avanti senza se e senza ma: “La femminilità è un diritto e io non mi privo di esercitarlo. Sia chiaro, non pretendo che tramite queste parole le persone cambino idea, ma alcuni miti voglio provare a sfatarli. Lo devo a me stessa. Ai momenti in cui neanche io mi sono sentita donna, in cui ho creduto di non poter mai essere come tutte le altre, di non poter essere femminile. E lo devo a tutte le donne disabili che non hanno avuto il mio stesso coraggio e ancora credono di non poter fare ciò che le altre fanno. Niente è impossibile, se lo si vuole davvero. Ed io lo voglio. Voglio essere una donna come tante, che fa qualunque cosa per star bene con se stessa e il proprio corpo. Voglio essere una donna che non rinuncia a nulla e soprattutto al sentirsi donna, nonostante la disabilità".

Perché, in fondo, che cos'è la femminilità? “Secondo me - conclude Anna Adamo - è la capacità di accettarci così come siamo, di abbracciare le nostre imperfezioni e cercare di renderle perfette. È la capacità di stare bene con noi stesse e di amare, nonostante tutto, il nostro corpo". E, soprattutto, "la femminilità è in ogni donna, disabile o normodotata che sia".

la disabilità non è un limite
 

IL LIBRO - Un difficile parto gemellare, una serie di complicazioni, l'inattesa e tragica morte del maschietto, la terribile sopravvivenza della piccola, destinata ad una delle vite più difficili che si possano immaginare. Queste sono le premesse di una storia autentica, raccontata in prima persona dalla sua protagonista. La vita di Anna è stata segnata indelebilmente, fin dai suoi primi istanti, con il marchio della disabilità. Un marchio che porta con sé una tale quantità di conseguenze che soltanto viverle permette di comprenderle davvero. Il periodo scolastico, la giovinezza, le passioni stroncate dall'impossibilità, gli sguardi delle persone che non riescono neanche a gestire la sola vista del problema, figurarsi una relazione più stretta... tutto questo è stato ciò su cui si è basata la vita di una donna. Una donna che si è ritrovata con davanti un futuro quasi irraggiungibile, una donna che ha tirato fuori la grinta ed ha ottenuto i suoi risultati, anche se per farlo è dovuta passare attraverso tante difficoltà da dover proteggere il suo cuore in una teca di ghiaccio.

L’AUTRICE - Anna Adamo è nata a Napoli il 28 marzo 1996 e vive a Scafati,in provincia di Salerno. Dopo aver conseguito la maturità classica presso il Liceo Classico Statale G.B. Vico di Nocera Inferiore nel luglio 2015,si è iscritta alla facoltà di Giurisprudenza presso l’ Università degli Studi di Salerno. Da sempre nutre una grande passione per la scrittura, infatti ha partecipato e vinto numerosi concorsi letterari. "La Disabilità non è un Limite" è il suo primo libro.

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