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Costume
Italia e non solo: ci vorrebbe il Ministero del Buon Senso
Il Parlamento
 
Di Dom Serafini
 
A mio figlio Yuri, all’Universitá Johns Hopkins di Washington D.C., stanno insegnando varie teorie di relazioni internazionali. Tutte interessanti ma, a mio avviso, poco pratiche. Ad esempio, perché accanirsi contro la Corea del Nord che altro non fa che eseguire i piani di Cina e Russia? La cortina di fumo, come le sanzioni, non serve e non funziona. Se l’elite nordcoreana desiderasse le borse Hermes, potrebbe mandare un camion nella vicina Ji an o Dandon. Se volesse, la Cina potrebbe paralizzare il regime di Kim Jong-un in tre giorni (semplicemente togliendo il petrolio).
A livello di relazioni sociali poi, gli estremisti stanno prendendo il sopravvento: gli integralisti islamici, i fondamentalisti cristiani, i sovranisti, gli atifa, i political correct, i bulli (dal vivo e su Internet), i buonisti, i no vax, gli ultras e, per buona misura, anche i vegani (dannosi per i bambini), i fumatori (dannosi per i bimbi, l’ambiente ed aumentano i costi della sanitá pubblica) ed i ciclisti invasati (a New York City sono piú pericolosi delle auto).
A questo punto bisognerebbe istituire un Ministero del Buon Senso, una specie di Re Salomone moderno, che non dovrebbe essere difficile da trovare, come ci insegnano settimanalmente le perle di buon senso dispensate in queste pagine dell’americano da anni trapiantato in Italia, James Hansen.
E non é che un simile ministero debba predicare a impulso o secondo ideologie, ci sarebbero delle regole da seguire, tipo: tutti gli estremisti hanno torto, tutti i furbi e corrotti vanno puniti, gli arroganti vanno multati, i violenti vanno incarcerati, i bimbi ed anziani vanno protetti, i disabili vanno tutelati, le responsabilitá incrociate (fatte per non responsabilizzarsi) vanno eliminate, la meritrocrazia va salvaguardata (basta usare come esempi da evitare i vari  Luca Cordero di Montezemolo, Alessandro Profumo, Mauro Moretti ecc.).
Da tener presente che ogni estremista manifesta dei problemi interiori che solamente un Ministero del Buon Senso potrebbe risolvere. Ad esempio, i buonisti sono tali per farsi perdonare qualcosa; ma é un puro esercizio egoistico, non pensano ai danni che arrecano agli altri. Tra i buonisti includerei i giudici che liberano criminali patentati, ed i ricchi politici abbastanza intelligenti da sapere di essere inutili.
Infine, a livello politico, il Ministero del Buon Senso darebbe sempre torto alle lobby e ostacolerebbe le varie fusioni e accorporamenti, che non vanno mai a favore del consumatore.
Per capire se una decisione del Ministro del Buon Senso é giusta, basta che questa sia contestata da un gruppo estremista.
La domanda ora é: chi dovrebbe essere nominato Ministro del Buon Senso? Alcuni giornali americani hanno il “Public Editor” che rappresenta gli interessi del lettore; si tratta di un esterno e con un buon senso del buon senso.
A livello statale, un Ministro del Buon Senso non puó essere un politico o ex politico, né qualcuno iscritto ad un partito politico; non puó essere un ex manager di aziende statali o para statali; non puó essere un giornalista o un giudice (applicherebbe delle leggi ad-personam scelte tra le moltre rimaste ancora sui libri). Potrebbe invece esserlo un/una ricercatore, un/una insegnante, un/una contadino, un/una farmacista o un/una infermiera.
Facciamoci un pensierino sopra.
Tags:
ministero buon senso





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