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Costume
Macron: "Invece di far casino cercate lavoro". Tutte le gaffe del presidente
Il linguaggio di Emmanuel Macron ha spesso sollevato polemiche, che fosse ministro, candidato alla presidenza o presidente. La sua carriera politica è costellata da una serie di gaffe legate ad espressioni linguistiche non esattamente riuscite, per usare un eufemismo. L'ultima frase è di pochi giorni fa quando il microfono ha "tradito" Macron mentre parlava con il presidente della Regione Nuova Aquitania. "Ce ne sono alcuni che invece di stare qui a far casino dovrebbero andare a vedere se ci sono dei posti...", ha detto riferendosi ai lavoratori in sciopero. Stavolta non si trattava di un discorso ufficiale, ma di un fuorionda, appunto, che però è stato diffuso. Durante la visita di Macron alcuni dipendenti della GM&S, fabbrica di componentistica auto a rischio fallimento, manifestavano poco distante. Il presidente francese ha così citato una fabbrica vicina che, al contrario di GM&S, "ha una lista di ordini. E poi, riferendosi ai lavoratori in protesta, ha aggiunto: "Ce ne sono alcuni che invece di star qui a fare casino farebbero meglio ad andare a vedere se ci sono dei posti...".
 
Ma questa è solo l'ultima di una serie di gaffe di Emmanuel Macron. La prima risale al settembre 2014 quando definì "illetterate" la maggior parte delle donne che lavoravano nell’azienda Gad, al centro di una crisi occupazionale.
 
Nel gennaio 2015, poi, Macron dichiarò a Les Échos: "Ci sono giovani francesi che hanno voglia di diventare miliardari" perché "l'economia del web è un'economia di superstar". 
 
E ancora, nel maggio 2016 durante una nuova protesta contro la legge sul lavoro a Lunel (Hérault), Macron, di fronte a un manifestante che disse di non avere i soldi per un abito elegante, dichiarò: "Non mi fate paura con le vostre t-shirts. Il miglior modo di pagarsi un abito è lavorare". 
 
Nel giugno 2017 invece scivolone di Emmanuel Macron sul tema dei migranti. Davanti alle telecamere della tv durante una visita in Bretagna, ha fatto una battuta fuori luogo sui "kwassa-kwassa", le imbarcazioni di fortuna utilizzate dai "passeur" per trasportare i migranti delle isole Comore verso Mayotte, nell'Oceano indiano. Mentre si trovava in visita al Centro regionale operativo di sorveglianza e salvataggio atlantico di Etel, nel Morbihan, a un responsabile locale Macron ha detto: "Ma il ‘Kwassa-kwassa’ pesca poco! Porta il comoriano…". Alla battuta del presidente è seguito un momento di imbarazzo. Poi Macron ha ripreso a parlare a voce bassa, affermando ad esempio "i tapouilles invece servono per i gamberetti…".
 
Mayotte è meta di immigrazione clandestina intensa e costante soprattutto dalle isole Comore.  Le rotte sono state definite come ‘cimitero di kwassas kwassas’ per l’elevato numero di morti. Molti comoriani si imbarcano in pessime condizioni di salute e di sicurezza. 
 
"Se Sarkozy, quando era presidente, avesse pronunciato questa frase davanti alle telecamere ci sarebbe stata una rivolta gigantesca. ‘Il comoriano’ vuol dire 12.000 morti", aveva subito twittato, indignata, l’ex ministra Verde Cecile Duflot. Valanga di messaggi di disappunto sui social network. L’espressione "portare du Comorien" in francese è ritenuta sprezzante.
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