"Vietate le trecce e i look afro". E' polemica tra le soldatesse Usa
Cresce costantemente negli Stati Uniti la polemica dopo che l’esercito americano, con una nota dello scorso 18 marzo, ha comunicato alcune variazioni riguardanti le acconciature e il look dei propri militari. Tra le modifiche, a suscitare perplessità e proteste è soprattutto il divieto per le soldatesse di portare dreadlocks e trecce in stile afro. La decisione ha suscitato il caos all'interno delle forze armate, specialmente tra le donne di colore, oltre 27mila: “E’ un pregiudizio”. "E' mancanza di rispetto". Inoltre le soldatesse sottolineano come pettinature di questo tipo sono le più facili da gestire nei campi di addestramento e non sono mai state un ostacolo per berretti ed elmetti.
Subito è stata preparata una petizione da presentare al governo statunitense ed è scesa in campo una fronda parlamentare che ora sta chiedendo al segretario alla Difesa Chuck Hagel di rimuovere questo provvedimento. Sono 17mila le firme raccolte ed il docimento è stato già inviato alla Casa Bianca.
Alle donne soldato viene vietata la raccolta di capelli con trecce (più larghe di un quarto di pollice) e dreadlocks, i nodi tipici molto diffusi nella cultura “black” e rasta. In alternativa, le donne possono eliminarle oppure coprirle con delle parrucche.
L’Huffington Post riporta le considerazioni del sergente Jasmine Jacobs, della National Guard della Georgia: “Più del 30% delle donne nell’esercito sono di razza diversa da quella bianca. Questa nuova politica deve essere rivista prima della pubblicazione, per consentire il mantenuto delle acconciature naturali”.
Dal Pentagono replica il tenente colonnello Justin Platt, secondo cui “i nuovi regolamenti sono necessari al fine di preservare l’uniformità tra i soldati. Inoltre, possono essere portate molte altre acconciature, purché ordinate”. Resta da vedere che cosa deciderà Washington.