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Costume
Mamme italiane le più vecchie d'Europa. Le più prolifiche? Finlandesi

Di James Hansen

Per l’Eurostat — “l'Istat” della Ue — è l’Italia a detenere il record europeo per le madri più vecchie al primo parto. La mamma italiana ha infatti mediamente 30,6 anni quando il primogenito vede la luce. Seguono in classifica la Spagna (30,4 anni), il Lussemburgo (30,0) e la Grecia (29,9).

Ne consegue che la neo-mamma italica “tipo” di oggi è nata all’incirca nel mese di ottobre del 1985—un paio di settimane dopo il lancio del videogioco Super Mario Bros e più o meno in coincidenza con il sanguinoso dirottamento della nave da crociera italiana Achille Lauro. L’età media per il primo parto negli Usa invece è appena sopra i 26 anni. La “tipica” madre primipara americana è quindi già figlia degli anni Novanta. L’Italia detiene anche altri record spettacolari di maternità a livello europeo. Esprime la quota in assoluto più bassa nell’Unione per i primi parti di mamme teenager (1,8%). La Romania è all’altro estremo, con il 15,6% dei primi figli nati da mamme non ancora ventenni.

Il Belpaese inoltre guida la classifica per i primi parti di donne d’età superiore ai 40 anni, 6,1%, seguito dalla Spagna (5,1%) e la Grecia al 4,1%. In contrasto, valori inferiori all’un percento si registrano in Polonia e in Slovakia, entrambe allo 0,7%. Il dato per l’Unione Europea nell’insieme è il 2,8%, meno della metà di quello italiano. Nella grande maggioranza dei paesi europei le prime nascite sono soprattutto ascrivibili alle ventenni.

Non in Italia però, dove il 54,1% delle neo-mamme ha superato la trentina. La media europea delle madri trentenni è molto minore, del 40,6%. L’innalzamento dell’età del primo parto si sta verificando in quasi tutto il mondo, non solo in Europa.

Da circa quattro decenni il fenomeno si riscontra in maniera marcata in Giappone e negli Stati Uniti (dove l’età media al primo parto era di 21,4 anni nel 1970), ma anche in Cina, in Turchia e in Iran. Secondo il demografo Thomas J. Mathews del National Center for Health Statistics americano, due sono i motori della radicale trasformazione: “L’impatto più importante è stato quello del declino delle prime nascite tra le donne sotto i vent’anni… e poi l’aumento di quelle più mature che partoriscono tardi”, spostando la maternità sempre più avanti—ma la sua spiegazione equivale a dire, “perché lo dicono i numeri”, senza suggerire le cause.

L’ipotesi che va per la maggiore è che il fenomeno dipenda dall’allargarsi delle opportunità aperte alle donne nell’educazione e nel lavoro fuori casa—cioè, sono diversamente impegnate. Curiosamente, sono pochi i demografi che citano la disponibilità delle nuove tecnologie anticoncezionali, come la pillola o la spirale, che sono apparse sul mercato in un’epoca abbastanza coincidente con l’inizio del trend.

I numeri qui sono già troppi, ma non si può non riferire un altro dato che emerge: una volta le mamme italiane erano note nel mondo per la strepitosa fertilità e le famiglie numerose che generavano. Oggi quel primato spetta alla Finlandia—dove una su dieci delle madri ha partorito quattro o più figli—e al Regno Unito, dove il 9,5% ha fatto altrettanto. Sarà un caso che sono due paesi dove si beve molto… Comunque sia, la proporzione di simili “Madri Coraggio” in Italia è appena sopra il tre percento.

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