Pesa 28 chili , lotta per sopravvivere. Ma è la miglior coach del mondo. Il caso
La storia di Lizzie Velasquez è tra le più commoventi al mondo: lanciata dal blog della famosa make up artist Clio, è una ragazza americana malata. Il suo corpo le impedisce di immagazzinare grassi e pare che non abbia mai pesato più di 28 chilogrammi. Per restare in vita deve mangiare ogni 15 minuti. Ha anche una cecità parziale. Ma questo non la ferma, anzi. Si è reinventata nelle vesti della "motivational speaker" che aiuta a intraprendere la strada dell'autostima. Ed è diventata un cult del web. Da un mese circa il video nel quale Lizzie racconta la sua infanzia e la sua testimonianza riceve milioni di visualizzazioni su Youtube (per trovarlo, basta digitare "How do you define yourself" - "Come definisci te stesso", esiste anche la versione con i sottotitoli in italiano).
Nel video Lizzie racconta di non aver avuto consapevolezza della malattia fino al primo giorno di scuola, quando i suoi compagni la guardavano come fosse "diversa" da loro. Lei continuava a non capire, in fondo non aveva fatto del male a nessuno. I genitori le spiegarono che non aveva alcun problema, era solo più "piccola" degli altri. Così, Lizzie, rivolge al suo pubblico una domanda: "Cosa definisce voi stessi? Le vostre origini, la vostra storia, i vostri amici? Cosa definisce chi siete come persone?". A 16 anni, come se non bastasse, Lizzie si imbatte in un video (sempre su Youtube) della durata di 8 secondi; il titolo era "La donna più brutta del mondo", la protagonista era lei e i commenti erano più che crudeli.
Così è cominciata la battaglia di Lizzie Velasquez: non possiamo permetterci di essere giudicati dall'etichetta che portiamo, dobbiamo essere noi a decidere della nostra vita. Quella che era definita "la donna più brutta del mondo" si laurea in Scienze della Comunicazione e scrive tre libri. Oggi è un esempio per chi, assillato dal proprio aspetto fisico, non ha ancora trovato se stesso.