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Costume
Sant’Agata de’ Goti, l'idea per San Valentino alla scoperta dell'Italia minore

Di Franca D.Scotti

Un borgo incredibilmente sospeso sopra un’ enorme rocca di tufo.

Stratificazioni di epoche e popoli lungo i secoli.

Finestre, loggiati, balconi aperti audacemente su un costone ripido, costituito da un’antichissima eruzione vulcanica, che si alza a precipizio sopra una  folta boscaglia e un torrente.

Intorno il panorama dei monti e delle valli del beneventano.

E’ Sant’Agata de’ Goti, uno  dei borghi più belli d’Italia, bandiera arancione del Touring Club Italiano,  a pochi chilometri sia da Napoli che da Caserta.

Un gioiello di quest’Italia minore da scoprire con pazienza e curiosità in un  weekend.

Magari anche per San Valentino, visto che il centro storico riserva scorci e angoli decisamente romantici.

Non a caso Sant’Agata de’  Goti è  stata scelta più volte come set  cinematografico.  La pianta, cosiddetta “a fuso”, è  di impronta medievale. Ma Sant’Agata  ha una  storia lunghissima che attraversa i secoli: città sannita, poi romana, bizantina, longobarda, normanna….. Cosa che non stupisce, vista la sua imprendibile posizione.

Dai signori normanni Drengot,  secondo l’ipotesi più probabile, deriverebbe per assonanza la definizione de’ Goti.

Si passeggia nel centro storico nelle vie lucide di acciottolato, scoprendo portali di pietra, campanili e cupole maiolicate  come nella vicina costiera, facciate di chiese barocche che nascondono impianti romanici, resti di imponenti palazzi della nobiltà angioina e spagnola .

All’interno di chiese e palazzi (quando e se, si riesce a entrare),  opere notevoli. Come l’affresco del Giudizio Universale del 1400 sulla controfacciata dell’Annunziata o il pavimento a mosaici con una  ricca decorazione simbolica nella chiesa di San Menna.

 Nei palazzi patrizi, oggi in parte trasformati in ottimi B&B,  si aprono incredibili giardini pensili ricchi di aranci e limoni.

 Nume tutelare Sant’Alfonso dei Liguori,  vescovo del ‘700  amatissimo dai Santagatesi,  di cui si visitano i luoghi e le testimonianze.

Un  altro nume tutelare molto più attuale è Bill de Blasio, sindaco  di New York, originario di Sant’Agata, che ancora qui viene e possiede una  bellissima casa.

La passeggiata a Sant’Agata è punteggiata da imperdibili soste gastronomiche.

E qui si apre un mondo davvero intrigante. La mela annurca che si presta a infinite preparazioni, le “nfrennule” o tarallucci al finocchietto, salumi e salsicce speciali.

 Le ricette sono le più varie e le più tipiche della cucina meridionale: parmigiana di melanzane,  verdure ripiene, scarola  e friarielli  con pinoli, uva passa e acciughe, fiadoni ripieni di ricotta di bufala, formaggi freschi serviti con scorze d’arancia e miele, zuppe e paste fresche con legumi, mandorlati e babà.

Il tutto coronato da abbondanti libagioni a base di Aglianico e Falanghina.

Sarà  curioso scoprire che solo da quaranta anni, per merito di Leonardo Mustilli,  viene imbottigliata la Falanghina  del Sannio, di cui oggi si producono 8.000.000 di bottiglie.

Per scoprire il mondo del vino del Sannio a Sant’Agata, una delle più importanti Città del Vino dell’Italia meridionale,  davvero originale il giro delle cantine sotterranee.

Tutto il borgo, non a caso costruito sul tufo, è scavato da cunicoli, molti dei quali trasformati in cantine private. Alcune appartengono ad importanti case vinicole come Mustilli, oppure a ristoranti tipici come Antico Borgo.

La visita delle cantine si conclude ovviamente con  un’ottima degustazione oppure addirittura con un aperitivo servito tra le enormi botti di legno.

Consigli di viaggio: per soggiornare,  Sant’Agata de’  Goti offre ottimi B&B come La Perla del Sannio, Dimora Rainone, Agriturismo Ape Regina, famoso produttore di ottimi mieli.

Per gustare la cucina autentica del territorio, ottimi  il Ristorante Antico Borgo  e l’Agriturismo Buro.

Info: www.santagatadeigoti.net

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Tags:
sant’agata de’ goti benevento





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