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Costume
Scuola-coronavirus: 8 genitori su 10 favorevoli al ritorno in class
(Fonte LaPresse)

 

 

·         In caso di nuovo incremento dei contagi, per il 62,8% dei genitori il MIUR dovrebbe organizzare nuovamente la didattica a distanza mentre per il 29,8% la didattica dovrebbe comunque continuare in presenza.

·         Il 60,8% dei genitori con figli alla scuola primaria o secondaria valuta in modo positivo la didattica a distanza.

·     Per il 22% degli intervistati con la didattica a distanza c’è stato un aumento delle disuguaglianze tra studenti causate dalla penalizzazione o dall’esclusione di alcuni dal processo educativo (per mancanza di mezzi tecnologici o carenze di tipo infrastrutturale come problemi di connessione)

 

Alle condizioni attuali più di otto genitori su dieci sono favorevoli al ritorno in classe a settembre mentre sei su dieci giudicano positivamente la didattica a distanza (DaD) attuata nella scuola dei propri figli. È quanto emerge da un sondaggio condotto da IZI in collaborazione con Comin & Partners, sul punto di vista dei genitori riguardo alla riapertura delle scuole a settembre.

 

Complessivamente, il 60,8% dei genitori con figli alla scuola primaria o secondaria di primo o secondo grado valutano positivamente la didattica a distanza nella scuola del figlio e, nello specifico, il 50,5% la valuta abbastanza positivamente e il 10,3% molto positivamente. La valuta invece negativamente la minoranza dei genitori (il 39,2%): il 31,5% abbastanza negativamente e il 7,7% molto negativamente.

 

Tra gli aspetti maggiormente positivi della didattica a distanza poco più della metà dei genitori (il 51,5%) sottolinea il fatto che sia l’unico strumento che consente di non interrompere l’insegnamento, il 15,7% che permette di sperimentare nuove metodologie didattiche e il 12,4% crede che sia un’opportunità per migliorare le competenze digitali. Inoltre, l’11,4% ritiene che la DaD consenta di mantenere le relazioni con gli insegnanti, il 5,6% che permette di mantenere le relazioni coi compagni e il 3,4% crede che risponda alle esigenze di tutti gli studenti.

 

Tra gli aspetti maggiormente negativi il 25,3% degli intervistati pone l’assenza di un confronto diretto e dei rapporti interpersonali, il 22,1% l’aumento delle disuguaglianze tra studenti causate dalla penalizzazione o dall’esclusione di alcuni dal processo educativo (per mancanza di mezzi tecnologici o carenze di tipo infrastrutturale come problemi di connessione) e il 21,1% sottolinea che gli insegnanti non sono sufficientemente preparati per proporre la didattica con questa metodologia. Il 13,9% giudica negativamente la DaD perchè impegna maggiormente la famiglia nel seguire l’attività di studio dei figli, il 10% dei genitori mette come principale aspetto negativo la difficoltà nel seguire i figli durante le attività didattiche che richiedono l’utilizzo di strumenti tecnologici, il 6,2% la produzione di un carico di lavoro maggiore per gli studenti rispetto alle lezioni in presenza e infine l’1,4% il mancato rispetto della privacy degli studenti.

 

Secondo il sondaggio IZI alle condizioni attuali è favorevole al ritorno in classe a settembre l’85,5% dei genitori: il 51,1% solo se il Miur adotterà regole di sicurezza idonee e il 34,4% in ogni caso perché la didattica in presenza non è sostituibile con la DaD. Il 14,5% dei genitori non è invece d’accordo col ritorno dei figli nelle scuole, perché non ritiene possibile garantire condizioni di sicurezza idonee legate a un possibile contagio da Covid-19.

 

Tra le possibili soluzioni per un ritorno a scuola in sicurezza, alcune delle quali contenute nelle linee guida del Piano Scuola 2020-2021 dettate dal MIUR, quelle maggiormente scelte dai genitori intervistati (era possibile una risposta multipla di 3 opzioni) sono state: le classi meno numerose (45,1%), l’ampliamento degli spazi per garantire distanziamento (36,1%), i banchi singoli (33,5%), l’uso delle mascherine nelle aree comuni (29,6%), l’organizzazione di alcune lezioni in spazi aperti (17,8%) e turni differenziati o giornalieri grazie a lezioni più brevi (15,7%). Altre opzioni emerse dal sondaggio sono la divisione dei percorsi di entrata e di uscita (15,6%), entrata e uscita organizzate in piccoli gruppi (14,3%), le lezioni in aula anche il sabato alternate a lezioni online (14,3%), l’organizzazione di alcune lezioni in spazi esterni all’edilizia scolastica (13,2%), l’organizzazione delle classi in più gruppi di studio (12,1%) ed infine il plexiglass tra i banchi (8%).

 

Infine, l’ultima informazione rilevante che emerge dal sondaggio è l’opinione dei genitori sulle misure che dovrebbe adottare il MIUR in caso di nuovo consistente incremento della curva del contagio: per il 62,5% degli intervistati il Ministero dell’Istruzione dovrebbe organizzare nuovamente la didattica a distanza, per il 29,8% la didattica in presenza dovrebbe continuare comunque ed infine per il 7,7% le lezioni andrebbero sospese e recuperate successivamente.

 

Tra i genitori intervistati, il 32,6% ha figli che frequentano la scuola primaria (6-10 anni), il 30,6% la scuola secondaria di primo grado (11-13 anni) e il 36,8% la scuola secondaria di secondo grado (14-18 anni).

 

Il sondaggio è stato effettuato sui residenti in Italia e il campione ha incluso 1012 persone, intervistate in modalità Cati-Cawi e stratificate con ponderazione vincolata per classi d’età degli alunni e macroarea geografica. Le Interviste sono state realizzate tra il 20 e il 23 luglio.

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