Sesso nei bagni per pochi euro. Boom di baby prostitute a scuola
"E' una piaga sociale come quella della droga negli Anni Novanta". A lanciare l'allarme sulla prostituzione delle minorenni sono alcune associazioni francesi. Sarebbero almeno 6mila, forse 8mila, le ragazze che si prostituiscono in Francia nei bagni della scuola oppure nel loro quartiere. Dai racconti emerge che sono disposte a praticare atti sessuali in cambio di quindici euro o poco più, oppure di una ricarica telefonica. A volte lo fanno anche con più amici contemporaneamente.
L'ITALIA - Un fenomeno che anche in Italia è preoccupante. A Milano era nato il termine di "ragazze doccia": otto adolescenti che avrebbero fatto sesso in cambio di oggetti nelle scuole milanesi. Tutti i giorni, così come si fa la doccia: da qui il soprannome coniato dai loro coetanei.
IL SONDAGGIO - Secondo un sondaggio di Skuola.net condotto la scorsa estate su 3mila ragazzi, il 15% di loro, quindi uno su 6, è a conoscenza di casi di baby squillo nel suo istituto. Di questi, circa il 30% ha addirittura avuto rapporti sessuali con loro. Addirittura il 60% di questi ultimi afferma che non si tratta di casi isolati e che ci sia più di una studentessa a vendere il suo corpo in cambio di soldi, ricariche e abbigliamento. Il 46% degli intervistati totali invece non si pronuncia sul fenomeno: nel suo istituto non esiste, e se esiste lui non ne è a conoscenza.
Il fenomeno non scandalizza i ragazzi, tanto che un 10% di loro, pur non avendo mai avuto esperienze di questo tipo, dichiara che, in caso, non si tirerebbe indietro. E addirittura tra quel 15% di studenti che sa delle baby squillo fra i banchi della sua scuola, il 30% dichiara di aver avuto rapporti sessuali con loro: il 25% più di una volta, mentre il 5% solamente una.
L'ESPERTA - Come ha spiegato Maria Martello, psicologa e mediatrice esperta di affettività e rapporti interpersonali, in un'intervista ad Affaritaliani.it, "il sesso ha perso qualsiasi valore e significato. "E' come mangiare un hamburger, fare un po' di ginnastica. Anzi, per metterla sul piano del guadagno, è molto meglio che fare la babysitter o un'esperienza di lavoro.
Nessun giudizio morale, ma uno sguardo di "tenerezza" verso queste ragazzine: "Ci mostrano a specchio i limiti della nostra capacità di educatori e ci lanciano un'ultima richiesta di aiuto. Va recuperata l'idea del progettarsi come persone e del conquistare le cose che si desiderano. Altrimenti si butta alle ortiche il bisogno di essere animali sociali, come diceva Aristotele, ovvero individui felici nella relazione. Così è in atto il tradimento del valore umano".
In foto una scena del film "Lolita" del 1997