Spaventano la gente vestiti da clown. "Figli di internet e delle serie tv"
Gruppi di ragazzini mascherati da clown stanno seminando il terrore in alcune cittadine del Sud della Francia. Era successo anche a Milano (GUARDA IL VIDEO) qualche tempo fa. La polizia ieri sera ha fermato 14 adolescenti ad Agde, tutti travestiti e armati di coltelli e mazze da baseball, che stavano scorazzando in un parcheggio. A Montpellier, sempre nel Sud, un pedone di 35 anni e’ stato aggredito a colpi di spranga da un giovane e due complici travestiti che volevano derubarlo. In altre tre cittadine, sempre della regione di Herault, tre automobilisti sono rimasti vittime di clown e hanno sporto denuncia. Il fenomeno, che si diffonde via Facebook, aveva già toccato il Nord della Francia, ma anche il Regno Unito e gli Stati Uniti.
"Questi fenomeni - spiega il filosofo francese Jean-Pierre Le Goff - sono radicati in una cultura adolescenziale e post -adolescenziale che si nutre di serie americane e di film basate su zombie, demoni, vampiri, fantasmi... Del resto però, negli adolescenti, è una sorta di catarsi necessaria, un momento di passaggio per superare l'ansia e soddisfare il desiderio di trasgressione della loro età. Inoltre, questi fenomeni sono sempre esistiti".
E prosegue: "In linea di massima l'idea di spaventare le persone sotto false sembianze fa eco un individualismo egocentrico e forsennato che è collegato alla ricerca di visibilità. Chi trova il coraggio di fare una cosa simile ha un costante bisogno di emergere sotto gli occhi degli altri per sentirsi vivo e appagato. In questo senso internet e i nuovi media offrono diversi strumenti: i social network per esempio creano l'illusione che tutti possano accedere a un paio di momenti di gloria e la televisone aumenta la fame di gloria e la capacità di stare soli. Le esperienze di protagonismo, però, sono rapidamente dimenticate nel flusso veloce e impietoso di comunicazione e immagini, spingendo gli individui a ricercarne continuamente. Il rischio? Perdere il senso della realtà e l'autostima".