Turismo, in Italia è boom dell'extra-alberghiero. Ecco perché batte gli hotel
Turismo, 2017 anno record per l’extra-alberghiero. I dati Property Managers Italia
I numeri diffusi dall’Istat che indicano il 2017 come anno record per gli esercizi extra-alberghieri con 145,5 milioni di presenze (+7,5% sul 2016) e 29,4 milioni di arrivi (+10,2%) sono assolutamente in linea - commenta con una nota l’Associazione nazionale Property Managers Italia che rappresenta gli imprenditori delle locazioni brevi - con la tendenza che registriamo sul campo ogni giorno e rispecchiano anche il trend dell’anno in corso.
Si tratta di un settore in fortissima crescita che costituisce una risorsa fondamentale per il nostro Paese, e anche per questo auspichiamo che il Legislatore, percependo la reale portata del vacation rental in ambito economico e sociale, lo disciplini in positivo, coinvolgendoci, con regole semplici, chiare, uguali in tutto il Paese e applicabili a tutti gli operatori e non con ulteriori adempimenti inutili.
IN ITALIA OLTRE UN MILIONE GLI IMMOBILI SUL MERCATO DEGLI AFFITTI BREVI
Recenti e accreditate rilevazioni statistiche internazionali - continua la nota dell’associazione di categoria che rappresenta oltre 150 tra società di property management e singoli imprenditori per un totale di circa 22mila appartamenti distribuiti capillarmente in tutta Italia con una capacità ricettiva per circa 66mila persone - ci dicono che in Italia sono circa un milione e 200mila gli immobili messi sul mercato destinati allo short term e grazie al lavoro della nostra Associazione, che ha un focus particolare sulla formazione e che da due anni accompagna gli operatori supportandoli nel pieno rispetto delle normative fiscali esistenti e di tutti gli adempimenti burocratici, sono sempre di più quanti optano per un upgrade e passano ad una gestione professionale degli immobili.
LA GESTIONE PROFESSIONALE FA LA DIFFERENZA
Si tratta infatti di un nuovo mercato in cui si ha successo se si possiedono le adeguate competenze ed in cui non c’è spazio per chi si improvvisa gestore: il viaggiatore contemporaneo è giustamente sempre più esigente e lo short term riesce ad intercettare con successo la sua richiesta di un’esperienza di soggiorno che sappia coniugare un alto tasso di comfort ad una vacanza smart da vivere nella privacy più totale, in spazi più ampi e personalizzati rispetto a quanto propone la ricettività classica.
LA COMPETIZIONE CON GLI HOTEL
Si tratta di segmenti di mercato completamente diversi ed i dati ISTAT dimostrano che c’è spazio per tutti visto che se è vero che il 2017 è stato un anno record per l’extra-alberghiero, anche per gli albergatori è andata bene: 275,1 milioni di presenze e 93,8 milioni gli arrivi, rispettivamente +2,8% e +3,9% sull'anno precedente.
Da sottolineare però che mentre in media la permanenza nelle strutture extra alberghiere è stata di 4,9 notti, quella negli alberghi si è fermata a 2,9 notti con buona pace di chi associa lo short term ad un turismo “mordi e fuggi” quando invece mette il viaggiatore nella condizione di fermarsi davvero nel luogo prescelto per un’autentica esperienza di soggiorno in cui sia possibile, ad esempio, anche acquistare nelle botteghe del territorio il meglio dell’enogastronomia locale per poi assaporarlo in totale privacy, tre le mura della casa presa in affitto.
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