Turismo italiano in crescita. Piace la stagione lunga: più turisti a settembre
Bene il turismo italiano nell'estate 2016. In controtendenza rispetto all'economia italiana. Dati Confesercenti
Crescono occupati e imprese del settore turistico
Ora l'Italia spera e punta sul turismo. Non tutta l'economia italiana infatti e' ferma. Se sul fronte del commercio l'estate 2016 non e' stata brillante, il settore turistico manda segnali decisamente piu' incoraggianti per il prossimo futuro.
Turismo, bene l'estate 2016 in Italia: i dati
E' quanto rileva Confesercenti, secondo cui "la stagione estiva e' stata infatti caratterizzata da un buon andamento e il comparto, complessivamente, si consolida rispetto allo scorso anno anche sotto il profilo dell'occupazione e del tessuto imprenditoriale": secondo le stime dell'Osservatorio, alla fine di agosto si registrano infatti nel turismo 1.559.748 occupati, in crescita di oltre 64mila unita' rispetto allo stesso mese del 2015 (+4,3%), e 9.335 imprese in piu' (+2,2%).
Turismo e commercio italiano a confronto
Nello stesso periodo, invece, il commercio in sede fissa registra la sparizione di 5.054 imprese, a fronte di un piccolo incremento dell'1,7% degli occupati. In dettaglio, nel turismo, il numero di occupati e' salito piu' velocemente nella ricettivita': gli addetti dell'alloggio passano dai 245.138 di agosto 2015 ai 259.740 di quest'anno, con un'accelerazione del 6%.
Turismo, la ristorazione vola più di tutti
In termini assoluti, pero', e' la ristorazione ad aver segnato il maggior incremento di occupati: nel 2016 sono 1.3 milioni, oltre 50mila in piu' rispetto allo stesso mese dell'anno passato (+4%). Il buon andamento del settore turismo e' confermato dai dati del numero di imprese, anch'esse in aumento seppure con una dinamica piu' contenuta rispetto all'occupazione. Anche in questo caso, l'incremento piu' rapido e' quello messo a segno dalle attivita' dell'alloggio, che ad agosto del 2016 sono 53.532, il 4,9% in piu' (+2.506 attivita') rispetto alla scorsa stagione, ma numericamente, e' la ristorazione a mostrare la crescita piu' sostenuta del numero di attivita' (+6.848, l'1,8% in piu'). Dati che trovano conferma anche nelle rilevazioni Istat sulla fiducia delle imprese del comparto, ad agosto in salita di oltre 4 punti su luglio, in controtendenza rispetto all'indice generale.
Commercio, soffrono le imprese
Per quanto riguarda il commercio, Confesercenti rileva che la decontribuzione continua a fare sentire i suoi effetti positivi anche sul commercio in sede fissa, che ad agosto 2016 da' lavoro a 1.752.488 addetti, l'1,7% in piu' dello stesso mese dell'anno precedente, per un totale di poco piu' di 29mila nuovi posti, di cui quasi 7mila in imprese a titolarita' straniera. Ma la sofferenza del tessuto imprenditoriale - segnalata anche dai dati Istat sulla fiducia di agosto, che vede un peggioramento di oltre 4 punti percentuali per il commercio al dettaglio - e' evidente dal proseguimento della riduzione dello stock di imprese. In un anno il settore perde lo 0,8% delle attivita', pari a oltre 5mila imprese.
Commercio, i settori più in crisi
La diminuzione investe quasi tutte le tipologie, dall'alimentare specializzato (-0,6%) al non alimentare (-0,8%), con picchi di diminuzione per vendita di giornali e riviste (-2,8%), gestori carburanti (-2,7%), orefici (-1,9%) e librai (-1,4%). Prosegue anche la crisi della moda (-1%). "I settori dell'alloggio e della ristorazione dimostrano una buona vitalita', confermando di essere tra i principali motori dell'economia italiana", spiega il Presidente di Confesercenti Massimo Vivoli.
Serve un "piano turismo" per l'Italia
"Se e' vero, come crediamo e come suggerisce anche il MEF, che l'Italia del futuro verra' trainata soprattutto dalla cosiddetta economia dei servizi, il turismo e' certamente uno dei settori su cui occorre puntare con maggiore forza, perche' strategico per la crescita e per l'occupazione. Quest'anno la stagione sembra essersi conclusa bene, almeno sotto il profilo delle presenze, ma non vuol dire che le difficolta' siano finite. I consumi turistici, infatti, potrebbero non essere cresciuti proporzionalmente ai flussi di turisti, e molte imprese segnalano margini in diminuzione e una fiducia ancora non ai massimi livelli. Serve un 'piano turismo' a sostegno del comparto, che cerchi di massimizzare l'efficacia del nostro sistema Paese, a partire dalle infrastrutture e dalle strategie di promozione dei territori".
Destagionalizzazione, la nuova tendenza del turismo
"Servono investimenti consistenti e mirati allo sviluppo delle potenzialita' del settore, che costituisce circa un decimo del valore aggiunto dell'economia italiana e che nel futuro potrebbe avere un peso persino maggiore. Anche perche' gli sforzi per arrivare ad un allungamento della stagione turistica - la cosiddetta destagionalizzazione - sembrano dare i loro primi frutti: questo settembre ci aspettiamo, sulla base dell'indagine condotta sugli italiani con SWG, un'onda lunga dell'estate di particolare consistenza, con 6,4 milioni di vacanzieri nel mese ed una spesa stimata di 4,4 miliardi, e molte imprese della ricettivita', dagli alberghi ai villaggi vacanze, allungheranno eccezionalmente la stagione fino ad ottobre"