Matrimoni, non solo Tropici: boom di stranieri che si sposano in Italia

Di Eduardo Cagnazzi

Toscana, Costiera Amalfitana, Umbria, Venezia e Laghi. Sono queste le mete europee più ambite dai futuri sposini di altri Paesi. Un segmento che nel Belpaese genera un giro d’affari di 400 milioni di euro, un dato in crescita del 50% negli ultimi due anni. I wedding planners, organizzatori di matrimoni internazionali provenienti da tutto il mondo, sono i protagonisti a Ravello, presso l’hotel Bonadies, dell’”Italy coast to coast weddings”, un evento da oggi fino al 21 marzo, nove giorni per discutere come promuovere il turismo matrimoniale in Italia e per visitare alcune delle località celebri della Costiera Amalfitana e del Cilento. Una sorta di educational alla scoperta del territorio attraverso visite guidate culturali e paesaggistiche, degustazione di prodotti tipici locali, familiarizzazione con l’ambiente. Si tratta dell’unico evento Business to Business del Mezzogiorno d’Italia interamente dedicato al matrimonio, curato da “Sposa Mediterranea Network“, il brand di Art&Culture che si occupa di destination weddings.

Il matrimonio internazionale, la scelta di sposarsi all’estero, è un business di rilevanti dimensioni. In Italia il giro d’affari nel 2014 superava i 350 milioni di euro e nel 2015 i 400 milioni, un dato in costante ascesa, superiore di quasi il 50% a quello rilevato due anni prima. Dopo i Tropici, l’Italia è al secondo posto assoluto tra le mete mondiali e al primo tra quelle europee più gettonate per i destination weddings. Come meta nazionale per la celebrazione di matrimoni internazionali, la Toscana (43%) precede la Divina Costiera (38%), l’Umbria (8%), Venezia e i Laghi (6%. Fanno la loro entrata in questo circuito il Salento e la Sicilia. Ad amare il matrimonio made in Italy sono soprattutto gli inglesi, seguiti da statunitensi e canadesi, ma anche russi e cinesi. Il matrimonio internazionale è tra l’altro un ottimo veicolo per fidelizzare turisti e accrescerne quindi i flussi. Il 25% di chi si sposa in Italia torna per festeggiare il primo anniversario. Il 47,6% dopo due o tre anni, il 12,4% dopo oltre cinque anni. Il 90% consiglia agli amici di sposarsi in Italia.

"Il mondo del wedding non è un fenomeno di colore -sottolinea Suita Carrano, general manager di Sposa Mediterranea Network e coordinatrice dell'Osservatorio- ma un vero e proprio comparto economico. Lo dimostrano i dati. Per questo, le istituzioni devono impegnarsi per far crescere le piccole e medie imprese legate al matrimonio, come avviene negli altri settori. L'Italia del wedding ha grandi testimonial, come Sofia Coppola,Tom Cruise, George Clooney e Petra Ecclestone, che hanno scelto di sposarsi nel Belpaese, e un potenziale immenso. Dobbiamo solo saperlo sfruttare e mettere a sistema, perché i benefici ricadono non solo sul comparto turistico. Il mondo wedding crea numerose opportunità occupazionali per il territorio, può assicurare un contributo anche per i giovani che intendano formarsi in questo campo, ma occorre che le istituzioni creino sinergie su politiche comuni per far si che ogni matrimonio possa portare benefici non solo alla città ospitante, ma anche alle località limitrofe. Anche per questo abbiamo scelto di rendere pubblici alcuni dati scaturiti da un’analisi del fenomeno”.