Agricoltore in una fattoria bio. La vacanza cool? E' fare il wwoofer

Di Maria Carla Rota
Interesse per la vita all'aria aperta, desiderio di imparare uno stile di vita sostenibile, curiosità di sperimentare "a new way of life". La vacanza più trendy dell'estate 2013? E' quella dei wwoofer. Un termine che deriva da WWOOF (WorldWide Opportunities on Organic Farms, ovvero opportunità globali nelle fattorie biologiche): un'organizzazione che mette in contatto le fattorie biologiche di tutto il mondo con chi voglia, viaggiando, offrire il proprio aiuto in cambio di vitto e alloggio.
Uno scambio che permette a chi vive in città o comunque in contesti urbanizzati di trascorrere un periodo in campagna, dove conoscere l’agricoltura bio e migliorare il proprio pollice verde, in Italia oppure all’estero.
UN'IDEA SEMPRE PIU' DIFFUSA - Sono sempre più numerosi gli italiani che scelgono questa alternativa di vacanza. Si va da soli, come Marcella, che sta passando due mesi in Toscana in un centro che fa anche meditazione, oppure in coppia, come Maria e Giulio, che hanno scelto la Nuova Zelanda.
A raccontare la sua esperienza ad Affaritaliani.it è Nives, giovane e intraprendente bergamasca, appena rientrata da una fattoria biologica tra Oxford e Londra. Ha lavorato come wwoofer per due settimane, ospite di una famiglia, con due bambini, proprietaria di una fattoria biologica. "Desideravo - racconta - svolgere un'esperienza che mi permettesse di 'evadere' dalla routine del lavoro d'ufficio, ripassare l'inglese e trovare anche un modo per andare all'estero senza spendere un capitale".
LE INSALATE "DI FIORI" - Prerogative per fare un'esperienza di questo tipo? Secondo Nives ci vogliono interesse per la vita all'aria aperta, desiderio di imparare uno stile di vita green e sostenibile, passione per la natura. Il bilancio è decisamente positivo: "E' stata una bella 'lezione'. Tra le altre cose, ho capito che spesso la scelta di mettere in tavola certi cibi piuttosto che altri è condizionata dalle convenzioni del proprio Paese. Abituata ad attingere direttamente dagli scaffali del supermercato le varietà più note, in Inghilterra ho scoperto invece una varietà di prodotti della terra che non conoscevo: diversi tipi di zucchine e anche ibridi tra quest'ultime e le zucche (marrows in inglese), diverse varietà di barbabietole e ravanelli (nei colori rosso, arancio e viola), carote altrettanto variopinte, ribes neri e uva spina (blackcurrant e gooseberries). Oltre allo stupore nell'ammirare una tale tavolozza di colori, sono rimasta sorpresa dal dover decorare i ciuffi di insalata appena raccolti, che mettevo in sacchetti pronti per la vendita, con petali di fiori commestibili. Uno dei più richiesti, nei colori rosso, arancio e viola, è il nasturzio, di cui si mangiano i petali e, volendo, pure le foglie".
LA RETE IN TUTTO IL MONDO - Per chi vuole diventare woofer esistono i siti di riferimento nazionali a cui iscriversi, pagando in genere una quota annuale. Per poter scegliere la fattoria si contattano direttamente le famiglie o le aziende agricole e si concordano prima di partire durata della permanenza, ore di lavoro giornaliere e tipo di alloggio fornito.
Sito di riferimento per l'Italia: http://www.wwoof.it/it/
Gran Bretagna: http://www.wwoof.org.uk/
Tutto il mondo: http://www.wwoof.net/