
Prima lei lo ha fatto arrestare per estorsione. Perché lui, dopo che si erano lasciati, continuava a farle telefonate e mandarle sms per riavere il denaro speso per comprarle i regali e per frequentarla. Il processo è iniziato e loro si sono ritrovati in tribunale. E proprio lì hanno ammesso davanti a tutti che l'amore era sbocciato di nuovo. Ma ormai per la giustizia era troppo tardi. L'estorsione è un reato per il quale si procede d'ufficio e la vicenda era ormai approdata in udienza preliminare, dove ora lui è stato condannato a 2 anni e 4 mesi davanti a lei, con gli occhi lucidi.
Protagonisti della vicenda, sono Asan Sejat, 23 anni, macedone, e S.S., 21 anni, di Brembate Sopra, che sono stati insieme per quattro anni, dal 2006 al 2010, come racconta Il Corriere di Bergamo. Poi si sono lasciati. E lui le ha presentato il contro: in totale 680 euro, che comprendono multa per guida senza patente mentre stava andando a trovarla, profumi, una visita medica, il dentista e un book fotografico. Richieste insistenti, secondo lei, che si mette d'accordo con i carabinieri e, quando incontra il ragazzo per restituirgli i soldi, per lui scattano le manette. Poi l'obbligo di dimora a Zogno. Martedì mattina prima dell'udienza lui confida al suo avvocato che sono tornati insieme. Il legale lo riferisce in aula, il giudice chiede spiegazioni alla ragazza - non si è costituita parte civile - che conferma. Pace fatta. Per la giustizia non conta. Ma per lui sì. Al suo avvocato dice: "Non sono arrabbiato, voglio stare con lei".