
Affido condiviso. Se di solito sono i padri separati a chiederlo, questa volta sono le mamme a scendere in piazza con la manifestazione "Bigenitorialità Assente". Lo faranno il 4 ottobre (dalle 14 alle 19) di fronte a Montecitorio per puntare direttamente alla classe politica. "Chiederemo una bigenitorialità realmente partecipata perché l’affido condiviso esiste troppo spesso solo sulla carta, dunque di fatto risulta insesistente", spiega ad Affaritaliani.it la responsabile dell'evento Immacolata Cusmai.
Oltre cento madri da tutta Italia hanno così deciso di lanciare la sfida, creando una rete interattiva per dare voce a chi rimane a crescere i figli sempre più sola e senza risorse. Perché nell'85% delle famiglie monogenitoriali l'affido viene assegnato principalmente alla donna. "C'è una campagna diffamatoria contro le madri spesso descritte come approfittatrici e mantenute - prosegue Cusmai -. Ma bisogna sfatare alcuni luoghi comuni: con 600 euro al mese di mantenimento anche per i figli, come è possibile sostenere che queste donne siano mantenute dai mariti?. Per loro è anche molto più difficile rifarsi una vita e magari anche una famiglia, mentre un uomo in questo senso è favorito, così come maggiori sono i sacrifici sul lavoro che una donna fa".
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"Non si parla mai in modo realistico delle difficoltà che le madri affrontano ogni giorno invisibili all’interesse collettivo". Le donne in piazza manifesteranno anche contro il ddl 957 (che modifica l'affido condiviso dei minori, reintroducendo il concetto di patria potestà) e la Pas (Sindrome da Alienazione Genitoriale) perché "come sono formulati al momento non sono ammissibili".
L'idea, allora, è quella di una bigenitorialità partecipata: "I genitori dovrebbero diventare così maturi da rispettare un'unica legge, che è quella del bambino. Dovrebbero essere loro a ruotare intorno ai figli, e non viceversa", conclude Cusmai. Importante anche il ruolo delle istituzioni: "Dovrebbero incrementare l'aspetto della mediazione. Così come la Chiesa propone i corsi prematrimoniali, latrettanto potrebbe succedere a livello laico. E il cammino della coppia andrebbe accompagnato anche dopo le nozze, quando inizia la crisi ma prima che si arrivi in tribunale, per arrivare cercare una separazione meno conflittuale".
ECCO LE QUATTRO ASSOCIAZIONI CHE ADERISCONO ALL'EVENTO:
Presidente Nazionale del Movimento per l'Infanzia: "Lo scopo di Movimento per L’Infanzia, che racchiude una federazione di associazioni sparse su tutto il territorio italiano, è quello di portare una nuova cultura per l’Infanzia - spiega l'avv. Girolamo Andrea Coffari -. La maggior parte della violenza e dell'egoismo che c'è nel mondo proviene da un'infanzia negata, i costi sociali, umani ed economici che si pagano sono incalcolabili. Solo una nuova coscienza, una nuova cultura a favore dell'Infanzia potrà assicurare un futuro sereno ad una umanità che pare sempre più smarrita". http://www.movimentoinfanzia.it
Eudonna: "Le donne devono conquistarsi a macchia di leopardo sempre maggiori spazi nell'economia e strutturare il lavoro a misura di madre con orari e sistema premiante organizzato dalle donne per le donne - dichiara la Presidente Giovanna Sorbelli -. L'omologazione al maschile e la lotta impari porta a questi stadi di aberrazione nel conflitto di coppia che possono essere superati solo lavorando prima del matrimonio e della convivenza. Prevenire i danni della separazione e lavorare con impegno sulla responsabilità dei futuri coniugi responsabilizzandoli sui danni che arrecano alla società facendo naufragare la prima cellula sociale che è appunto la famiglia". http://www.eudonna.it
L’Universo Dentro: "La nostra è un’associazione che vuol tutelare i diritti delle persone che vivono in una famiglia monogenitoriale - è il commento di Vittoria Camboni Candeloro, Presidente -. Le famiglie monogenitoriali sono, purtroppo, una realtà molto presente negli ultimi anni: famiglie che rischiano di vivere in condizioni aggiuntive di privazione, in cui i genitori soli fanno sacrifici sproporzionati per garantire un percorso di normale inclusione sociale ai figli. Il mercato del lavoro penalizza sempre di più la maternità.”: http://luniversodentro.blogspot.it
Empatia Donne: “La nostra associazione è nata a Roma dall’incontro di alcune donne che ritengono debba essere valorizzata l'identità femminile - spiega Barbara La Rosa - e l'originalità dell'essere donna, utilizzando tra le diverse modalità soprattutto la relazione empatica". http://www.empatiadonne.it