Un aumento del 37,9% ((9.015 vs 6.538) dei nuovi casi di coronavrus in Italia, un incremento del 52,2% ((7.040 vs 4.625) dei casi attualmente positivi, e aumentano del 30% anche i pazienti ricoverati con sintomi (1.380 vs 1.058) e del 62,1% quelli in terapia intensiva (107 vs 66). Lieve incremento, 15%, dei decessi (46 vs 40). Casi testati +86.515 (+28%), tamponi totali +116.184 (+24%). Sono dati del monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe nella settimana 26 agosto-1 settembre, rispetto alla precedente. "Nell'ultima settimana - afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - continua l'ascesa del numero di nuovi casi e delle persone attualmente positive, conseguente sia all'incremento dei casi testati, sia al costante aumento del rapporto positivi/casi testati. Inoltre, si consolida il trend in aumento delle ospedalizzazioni con sintomi e si impenna quello dei pazienti in terapia intensiva. Si tratta di segnali che vanno tutti nella direzione di una ripresa dell'epidemia nel nostro Paese, sia in termini epidemiologici che di manifestazioni cliniche, proprio alla vigilia del momento cruciale della riapertura delle scuole".
Nel quadro di una circolazione endemica del virus l'aumento progressivo dei focolai provoca una crescita esponenziale dei nuovi casi, prevalentemente autoctoni, in parte da rientro di vacanzieri e, in misura nettamente minore, di importazione da stranieri. Infatti, da 1.408 nuovi casi riportati nella settimana 15-21 luglio siamo passati a 9.015 nuovi casi di quella 26 agosto-1 settembre, con un incremento del rapporto positivi/casi testati che e' schizzato dallo 0,8% al 2,3%. "Secondo le ben note dinamiche dell'epidemia, l'impennata della curva dei contagi - precisa il presidente della Fondazione Gimbe - si riflette in maniera sempre piu' evidente sull'aumento dei pazienti ospedalizzati". Infatti, dal 21 luglio al 1 settembre i ricoverati con sintomi sono aumentati da 732 a 1.380 e le terapie intensive da 49 a 107. "Se fortunatamente i numeri sono ancora esigui - puntualizza Cartabellotta - e non configurano alcun segnale di sovraccarico dei servizi ospedalieri, il trend in costante aumento insieme all'incremento dei contagi invitano a mantenere la guardia molto alta nelle prossime settimane". Sui nuovi casi si confermano le ampie variabilita' terrtorali: 3 regioni fanno registrare una esigua riduzione (-111); nelle rimanenti si attesta un aumento complessivo di 2.588 nuovi casi, con un range che varia dai 700 della Lombardia ai 2 del Molise. Dei 26.754 casi attivi al 1 settembre, il 50,2% si concentra in Lombardia (7.082), Lazio (3.285), Emilia-Romagna (3.061). Un ulteriore 41,9% si distribuisce tra Veneto (2.460), Campania (2.292), Toscana (1.581), Piemonte (1.464), Sicilia (1.152), Puglia (860), Sardegna (837), Liguria (560). I rimanenti 2.120 casi (7,9%) si collocano nelle restanti 8 Regioni e 2 Province autonome con un range che varia dai 30 della Valle d'Aosta ai 406 dell'Abruzzo. "Davanti a questi numeri in preoccupante e indiscutibile ascesa - conclude Cartabellotta - non possono essere piu' tollerati comportamenti individuali irresponsabili, esempi scellerati di cattivi maestri, ne' tantomeno correnti antiscientiste e manifestazioni di piazza che, sotto il falso scudo della liberta', mettono a repentaglio la salute della popolazione. Accanto al richiamo alle istituzioni affinche' vigilino e sanzionino ogni forma di "attentato" alla salute pubblica, la Fondazione Gimbe rinnova alla popolazione l'invito a rispettare tutti i comportamenti raccomandati. Alle autorita' sanitarie il compito di potenziare ulteriormente l'attivita' di testing, sorveglianza e comunicazione pubblica, oltre che accelerare la messa a punto di un piano adeguato per gestire la difficile "convivenza" tra coronavirus e influenza stagionale".
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