A- A+
Cronache
Coronavirus. Le contraddizioni del governo. E il marketing della paura
Coronavirus a Milano
“Ci stiamo facendo ridere dietro da tutta la comunità scientifica”. Inizia così la telefonata con il chirurgo ortopedico e consigliere comunale di Bologna Mirka Cocconcelli. 

 

“Sul Wall Street Journal e il New York Times ci sono le foto dell’allarme popolare in Italia e la corsa alle provviste. Siamo alla follia passando da un estremo all’altro. Sembriamo governati da dilettanti allo sbaraglio”.

 

Quando dal governo si è detto ‘state tranquilli, qui non arriverà così, l’Italia non verrà colpita, abbiamo tutti i mezzi per contrastare il Coronavirus’ hanno sbagliato...

“Forse pensavano che viviamo a comparti stagni. Ma non è così. Chi oggi da altri Paesi ferma bus, aerei, treni provenienti dall’Italia è scemo? Il virus sarebbe arrivato lo stesso ma bisognava mettere in quarantena obbligatoria chi proveniva da quelle zone. Non saremmo riusciti a fermarlo lo stesso ma avremmo ridotto gli esiti. Invece l’hanno buttata in politica e sul razzismo, sbagliando. Non c’entra niente! E’ vero che la medicina non è democratica, non si fa per alzata di mano. Il Coronavirus invece è democratico e colpisce tutti”.

 

Passare dal ‘diamo un bacio in bocca a tutti coloro che provengono dall’estero, a tutti i cinesi e agli immigrati’ a ‘ aiuto ci sono i morti, c’è la peste bubbonica’ ha prodotto il panico. Ma quest’onda demenziale non si riesce più a fermare!? 

“Si fermerà nonostante alcune decisioni politiche estremamente fantasiose e arbitrarie. C’è una psicosi pazzesca. La domanda è: riuscivamo a fermare questo virus? La risposta è no, data la globalizzazione. Sarebbe entrato lo stesso. Ma adesso mi emani una circolare dove dici che è obbligatorio fare la quarantena quando fino ad ieri mi parlavi di quarantena fiduciaria? E dicevano ‘andiamo a mangiare al ristorante cinese’ che non c’entrano un cacchio. E’ in corso un delirio collettivo. Adesso da chi andiamo a sentire le news? Fra un po' chiederemo un parere su cosa fare a chi ha delle patologie da psicolabilità. Il Coronavirus è diventato il marketing della paura”.

 

Spieghi meglio.

“La rete e una parte importante dell’informazione stanno diventando un potente strumento di marketing della paura collettiva. Quindi ritengo che un eccesso di informazioni crei disinformazione e allarmismi inutili e pericolosi soprattutto fra i profani; inoltre non condivido questa ricerca spasmodica e ansiogena di pseudo-notizie sul web. In questo caso, bene ha fatto la Cina a prospettare 15 anni di carcere a chi diffonde bugie sanitarie tramite web”.

 

Sono però evidenti degli errori e un certo pressappochismo ai vertici delle istituzioni. Ma quasi ‘chiudere’ grandi città e passare a un delirio simile che senso ha se non dimostrare impreparazione a gestire problemi seri?

“Infatti. Col senno di poi, avrei evitato di sbeffeggiare i governatori del lombardo-veneto che avevano proposto, giustamente, la quarantena obbligatoria e non fiduciaria per tutti i soggetti provenienti da Cina e Corea, indipendentemente dalla loro nazionalità. Zaia e Fontana avevano cercato di applicare un provvedimento di buon senso a tutela della salute pubblica.

A mio avviso è stato deleterio, da parte della Cina, sottacere e sottovalutare l’epidemia all’Occidente e lo dimostra il fatto che il virus fu scoperto alla fine di dicembre dal dottor Weng-Liang, il primo che capì che era in corso una epidemia, ma fu accusato dalla polizia di diffondere notizie false. Il problema sanitario fu sottovalutato dal Presidente Xi Jinping fino al 20 gennaio, come successe per la Sars nel 2003. Ma stiamo ai fatti”. 

 

Dica.

“Il Coronavirus, come ha ribadito il Centro per il Controllo e la prevenzione delle malattie di Washington si sta diffondendo a grande velocità, ma prima di allarmare inutilmente i cittadini vanno analizzati i numeri in nostro possesso. Attualmente, i casi nel mondo sono circa 80.000, con 2.400 morti ed un tasso di letalità di circa 2,3%, un poco più alta della sindrome influenzale, ma i morti riguardano, soprattutto, gli over 70enni pluripatologici, mentre i pazienti guariti sono circa 21.000”.

 

Situazioni simili?

“Ci sono malattie ben più gravi o con epidemie che hanno maggiori rischi eppure non si è visto questo delirio. La Mers, l'epidemia del Coronavirus “mediorientale” registrò 2.494 casi con 858 morti ed un tasso di letalità del 34,4%. La Sars in due anni fece 8.096 casi, con 774 morti ed un tasso di letalità del 9,6%. Il virus Ebola ha un tasso di letalità stimato intorno al 50-70%. La Sindrome influenzale, quest’anno, in Italia colpirà, circa 7 milioni di casi (sotto gli 8 milioni del 2018-2019) e la mortalità, secondo il sito Epicentro dell’Istituto superiore di Sanità è stata in linea con il dato atteso, con una media giornaliera di 234 decessi”.

 

Quindi non sottovalutare ma neanche ingigantire...

“Certo. Nessuno sottovaluta la potenziale pericolosità di COVID 19 ma i numeri attuali non giustificano la psicosi di massa che si sta generando, come fossimo ai tempi dell’epidemia di colera che colpì Bologna nell’estate del 1855 e che causò 4.000 morti nell’arco di pochi mesi”. 

 

E cosa bisognava fare e non si è fatto o si è fatto male?

“Bisogna superare la logica degli allarmismi di massa provocati da web e media. Si doveva emanare prima una circolare ministeriale, per attuare una quarantena obbligatoria per i cittadini. Cosa che hanno fatto adesso cioè quando i buoi sono già scappati. Doveva valere per tutti coloro che erano provenienti dalle zone endemiche della Cina e non l’isolamento fiduciario presso il proprio domicilio. Infatti, il Covid 19 è molto democratico e colpisce chiunque, senza distinzioni di sesso e nazionalità ed è inutile pensare che un vaccino possa essere attuato in pochi mesi perché è indispensabile passare attraverso varie fasi sperimentali, prima su animali, poi su volontari umani, quindi, prima di diversi mesi è improbabile che vi sia un vaccino. Infatti, l’HIV lo conosciamo da 30 anni ma non esiste ancora un vaccino. Qua finisce sempre in politica. Quando si parla di salute si devono superare gli schieramenti politici e si deve ragionare su ciò che è più utile per la salvaguardia della salute di tutti i cittadini, di tutte le nazionalità”. 

 

E in futuro?

“La mia generazione è cresciuta con l’incubo del conflitto nucleare, dell’atomica del dr. Stranamore, mentre invece l’arma ‘letale’ potrebbe essere una pandemia virale e, considerato che, nel ventesimo secolo si sono verificate tre pandemie influenzali: nel 1918 la Spagnola, nel 1957 l’Asiatica e nel 1968 l’Hong Kong, oltre a tre importanti epidemie, nel 1947, nel 1977 e nel 1976. Il problema vero è, non se si verificherà, una pan/epidemia ma, quando e dove essa si verificherà, onde porre in essere tutte le politiche idonee per contrastarne la diffusione.....tutto il resto sono solo chiacchiere inutili...”

 

Quando si verificherà saremo pronti? Sembra proprio di no. Che dice, sarà chiaro a tutti che a governare su materie così delicate non ci possono comunque andare gli incompetenti, di destra o sinistra che siano, o che si preparano alla materia il giorno prima?

“Lo spero, ma non ci metterei la firma. Quando finirà tutto ho i miei dubbi che qualcuno predisporrà provvedimenti per evitare eventuali pandemie che potrebbero verificarsi in fututo. Passata la festa gabbato lo santo.

 

 

Commenti
    Tags:
    coronaviruscoronavirus contraddizioni del governo pauracontraddizioni coronaviruscoronavirus conte salvini zaia fontana governo
    Iscriviti al nostro canale WhatsApp





    in evidenza
    Al via le riprese del primo docufilm sulla vita privata di Alberto Sordi

    Guarda le immagini

    Al via le riprese del primo docufilm sulla vita privata di Alberto Sordi

    
    in vetrina
    Milano/ Nuovo flagship store per Swarovski: oltre 500 metri quadri in Duomo

    Milano/ Nuovo flagship store per Swarovski: oltre 500 metri quadri in Duomo





    motori
    Citroën inaugura a Parigi “Le Chëvron” per presentate la nuova e-C3

    Citroën inaugura a Parigi “Le Chëvron” per presentate la nuova e-C3

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.