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Cronache
Coronavirus contagi 22 settembre: 1.392 casi, 14 decessi e 967 guariti

Lieve aumento dei nuovi casi di Covid in Italia: 1.392 oggi, contro i 1.350 di ieri, ma con molti piu' tamponi: 87.303, quasi 32mila piu' di ieri. Superata cosi' quota 300mila contagi dall'inizio dell'epidemia: i casi totali sono 300.897. Meno decessi oggi, 14 contro i 17 di ieri, per un totale di 35.738. Netto aumento dei guariti, 967 (ieri erano 352), 219.670 in tutto. E' quanto emerge dal bollettino giornaliero del ministero della Salute.

A trainare la crescita dei contagi e' oggi il Lazio, che fa segnare il suo record di sempre con 238 casi. Seguono Lombardia (182), Campania (156) e Veneto (119). Mentre segnalano vittime nelle 24 ore Lazio (4), Veneto (3), Lombardia (2) e una ciascuna Emilia Romagna, Piemonte, Liguria, Puglia e Sicilia. Il numero degli attualmente positivi, complice il boom dei guariti, sale di "sole" 410 unita' (ieri erano 981), e arriva a 45.489. Ancora in netto aumento i ricoveri in regime ordinario, 129 in piu' (ieri 110), per un totale di 2.604, mentre le terapie intensive salgono di altre 7 unita' (ieri 10), e arrivano a 239. I pazienti in isolamento domiciliare sono 42.646.

CORONAVIRUS: SILERI, 'CASI AUMENTERANNO MA NON DOBBIAMO PREOCCUPARCI'

"La circolazione del virus salirà, questo è innegabile. I casi di contagio continueranno a salire, però lo faranno in modo graduale. Saliranno con una crescita controllata attraverso tamponi e sorveglianza. I focolai saranno tantissimi e ci sarà anche una sovrapposizione con le sindromi influenzali. Ma non dobbiamo preoccuparci". Lo ha detto il viceministro della Salute, Pierpaolo SILERI, in un'intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei. "Quando si parla di seconda ondata si innesca il panico. La seconda ondata che vivremo in tutto il mondo - spiega - difficilmente sarà come quella di febbraio e marzo perché significherebbe non usare la mascherina, non lavarsi le mani e stare vicini. E poi oggi abbiamo la sorveglianza con i tamponi. Faccio dunque fatica a pensare che oggi ci potremmo trovare nella stessa situazione di febbraio e marzo, quando il virus ci ha attaccato alle spalle".

CORONAVIRUS: SILERI, 'NON ENTRERA' IN RSA, PIU'PREOCCUPATO PER PRANZI IN FAMIGLIA'

"A febbraio-marzo il virus è entrato prepotentemente nelle residenze per anziani. Oggi nelle Rsa il virus non entra perché ci sono dei protocolli. Questo accade anche negli ospedali che nei mesi scorsi sono stati degli amplificatori della diffusione del virus. Sono molto più preoccupato dei pranzi della domenica in famiglia e delle cene con amici". Lo ha sottolineato il viceministro della Salute, Pierpaolo SILERI, in un'intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei. "Molte persone pensano che il virus non se lo sono preso: questo è un errore che non deve essere commesso oggi", avverte SILERI.

CORONAVIRUS: SILERI, 'ALTO RISCHIO CASI D'IMPORTAZIONE, SERVE STRATEGIA AMPIA'

"Il rischio di avere casi d'importazione è elevato. Servirebbe una strategia più ampia, non solo dell'Italia nei confronti della Francia ma una visione dell'intera Europa per dare delle linee definite". Lo ha detto il viceministro della Salute, Pierpaolo SILERI, in un'intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei. "Oggi è la Francia - ha aggiunto SILERI - ma domani i casi saliranno in Germania e poi in Inghilterra. Fino a quando non avremo un vaccino questo è ciò che dobbiamo aspettarci. Potremmo fare dei test all'aeroporto, anche se il tampone negativo non porta al rischio a zero. L'alternativa è avere un tampone antecedente di 2-3 giorni la partenza. Questo significa convivere con il virus perché il rischio non può essere zero. Se tutti gli Stati facessero questo potremmo intercettare quei casi che potrebbero innescare dei focolai. Il rischio non sarà mai zero, ma controllato".

 

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