Donna sedotta via internet da... una banda di truffatori che le spillano 200mila franchi

Un cyber seduttore immaginario (nome in codice: Antonio) spilla 200mila franchi a una donna innamorata. O meglio, raggirata. La sventurata rispose, sfortunatamente. Conosciuto su una chat, un presunto spasimante ha iniziato a corteggiarla, farla vacillare a suon di frasi dolci e persino fiori inviati a casa. Ma dietro alla facciata di uomo romantico si nascondeva una banda di truffatori.
La vicenda è stata resa nota dalla polizia cantonale argoviese, che ha colto l'occasione per lanciare un messaggio ai naviganti (online): mai rispondere alle email e a messaggi sospetti. Di casi come questi ce ne sono stati infatti altri e vengono segnalati continuamente alle autorità.
Antonio si faceva passare per un ricco uomo d'affari del cantone di Zurigo. È riuscito a conquistare la fiducia della cinquantenne con assoluta pazienza: scambio quotidiano di messaggi elettronici e per l'appunto omaggi floreali che sanno di uomo d'altri tempi. Illusione e truffa.
La trappola scatta. Prima dell'incontro l'uomo annuncia che si deve trasferire per lavoro in Cina. Passano alcune settimane e fa sapere che gli affari vanno male e ha bisogno di soldi. La donna inizia a trasferire somme di denaro su conti esteri, per una somma complessiva che raggiunge i 200mila franchi.
A quel punto iniziano i primi sospetti dato che il corteggiatore rimanda a più riprese la data del suo ritorno in Svizzera. Avvertito l'odore inconfutabile di bruciato - siamo a aprile - la donna sporge denuncia alla polizia cantonale argoviese. Le indagini portano alla verità: l'indirizzo dove l'uomo diceva di risiedere nel canton Zurigo esiste effettivamente, ma non era altro che un'abitazione abbandonata.