Ex Ilva, la morte del piccolo Lorenzo Zaratta
Lorenzo Zaratta, morto il 30 luglio del 2014 a causa di un tumore al cervello, sarebbe stato ucciso dalle emissioni tossiche dello stabilimento ex Ilva. La Procura di Taranto arriva a questa conclusione, al termine dell’inchiesta sulle cause della malattia del piccolo, scomparso a soli cinque anni. Dal 2012 Lorenzo Zaratta era diventato il simbolo della lotta all'inquinamento della città. Il padre aveva più volte manifestato contro le pratiche ex Ilva, mostrando per immagini il dramma del figlio.
Ex Ilva, trovati tracce di ferro nel cervello
I nomi degli indagati sono nove e tutti guidavano la fabbrica negli anni della gestione del gruppo industriale Riva. Secondo i pm del Tribunale di Taranto, Mariano Buccoliero e Remo Epifani, i responsabili avrebbero consentito, fa sapere Ansa, "la dispersione di polveri e sostanze nocive provenienti dalle lavorazioni delle Aree: Parchi Minerali, Cokerie, Agglomerato, Acciaierie e Gestione Rottami Ferrosi dello stabilimento siderurgico". Così, "omettendo l'adozione delle misure di prevenzione contro gli infortuni sul lavoro e malattie professionali" avrebbero provocato "una grave malattia neurologica al piccolo Lorenzo Zaratta che assumeva le sostanze velenose durante il periodo in cui era allo stato fetale", sviluppando una "malattia neoplastica che lo conduceva a morte". Nella perizia dei consulenti della famiglia Zaratta si legge che "numerosi corpi estranei" sono stati trovati nel cervello del bimbo, tra cui ferro, acciaio, zinco e persino silicio e alluminio.
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