Il Csm: "Esposito? Inopportuno". Ecco che cosa rischia il giudice

di Lorenzo Lamperti
@LorenzoLamperti
Dopo gli attacchi di Berlusconi e del Pdl, Antonio Esposito finisce nel mirino anche dei suoi colleghi. Il Consiglio Superiore della Magistratura ha aperto un procedimento disciplinare contro il giudice della Cassazione che ha condannato il Cavaliere. "Un giudice non dovrebbe rilasciare un'intervista prima che vengano depositate le motivazioni di una sentenza", ammette il magistrato del Csm Vittorio Borraccetti ad Affaritaliani.it. "E' stato molto inopportuno", gli fa eco Fabio Roia, ex membro del Csm e ora magistrato penale al Tribunale di Milano. L'eventuale sanzione può arrivare fino al trasferimento: "Ma è difficile che ciò avvenga".
LA PRATICA DEL CSM - Dopo la vicenda dell'intervista al Mattino il Csm apre la pratica disciplinare sul giudice della Cassazione Antonio Esposito, presidente del collegio che ha condannato in via definitiva Silvio Berlusconi per frode fiscale. Il fascicolo è stato assegnato alla Prima Commissione, competente sui trasferimenti d'ufficio per incompatibilità. In una nota di palazzo dei Marescialli si legge che "il vice segretario generale del Csm su disposizione del vice presidente, sentito il comitato di presidenza, ha disposto la trasmissione, in via d'urgenza e salvo ratifica della pratica a firma dei consiglieri Zanon, Palumbo e Romano (consiglieri non togati in quota Pdl ndr) alla prima Commissione referente del consiglio". La richiesta arriva dai consiglieri laici del Pdl ed è stato il vice segretario generale del Csm, su disposizione del vice presidente Michele Vietti e sentito il comitato di presidenza, a disporre "in via d'urgenza", la trasmissione della pratica alla Prima Commissione.
LE CONSEGUENZE - L'azione del Csm sarà avviata a settembre. Fino al 9 settembre, infatti, il Csm non opera. "Sarà aperta una breve istruttoria e poi gli atti potranno essere trasmessi alla procura generale della Cassazione e al ministro della Giustizia che sono i titolari dell'azione disciplinare", spiega Roia. La pratica è stata aperta per un'ipotesi di incompatibilità ambientale o funzionale. Ipoteticamente si potrebbe arrivare a un trasferimento: "Dipende dall'entità dell'eventuale illecito e dalle istruttorie", continua Roia. Ma è difficile che ci si arrivi. "In base all'ex articolo 2 della legge sull'incompatibilità la procedura poggia il suo presupposto èla condotta non colpevole", spiegano dal Csm. Vale a dire quando il magistrato viene a trovarsi suo malgrado in una posizione di incompatibilità. "Qui invece siamo in presenza di una condotta astrattamente riconducibile a un procedimento disciplinare".
"ESPOSITO INOPPORTUNO" - Le cose certe sono due. Primo: la sentenza non può cambiare. "Il procedimento del Csm non incide per niente sulla decisione della Cassazione", avverte Roia. Secondo: Esposito ha sbagliato a rilasciare la sua intervista, anche se bisogna tenere presente che il giudice sostiene di non aver fatto riferimento diretto a Berlusconi. "E' inopportuno che un giudice rilasci un'intervista prima che vengano depositate le motivazioni di una sentenza", sostiene Roia. E dal Csm: "In assoluto è una cosa che non va bene. Un giudice, e soprattutto il presidente di un collegio della Cassazione, deve parlare solo con le sentenze".