Mafia/ Boss sottoposto al 41 bis scarcerato: "Era depresso"
Era "fortemente depresso" a causa del regime di 41 bis. Passa dal carcere in regime duro agli arresti domiciliari per motivi di salute il boss mafioso Giacomo "Nuccio" Ieni, ritenuto il capo del caln Pillera di Catnia e detenuto dal 26 giugno del 2006 quando era stato arrestato nell'operazione "Atlantide".
Il provvedimento è della terza sezione penale del Tribunale di Catania, presidente Milazzo, che ha concesso i domiciliari a Ieni dopo averne esaminato il diario clinico. L'uomo, che è difeso dall'avvocato Giuseppe Lipera, recentemente durante un'udienza, collegato in videoconferenza dal Centro clinico per detenuti di Parma, aveva detto si essere in preda a una forte depressione e di essere debilitato psicologicamente.
UNO SCANDALO - "Trovo scandalosa la vicenda del boss Giacomo Ieni e penso soprattutto che sia lesiva della credibilità dello Stato. Mi auguro che ci sia un modo per restituirlo al più presto alle patrie galere". Lo dice il senatore del Pdl Carlo Vizzini, presidente della commissione Affari costituzionali e componente della commissione Antimafia, che aggiunge: "Il boss in galera con il 41 bis (carcere duro) si deprime e finisce prima in infermeria e poi viene destinato dal Tribunale agli arresti domiciliari, ritenendo che l'affetto dei familiari sarà per lui la migliore terapia. Mi domando qual è a questo punto la terapia per le famiglie delle vittime della mafia che i loro affetti familiari possono solo piangerli di fronte ad una lapide, a causa di vili mafiosi che con le mani grondanti di sangue si presentano, poi, nei Tribunali come pavidi agnellini".




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