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Cronache
Bicocca, il caso Messa: "Chiese favori per tre studenti vip"

La ministra Messa e i presunti tentati favori a tre studenti vip

"Pressioni per promuovere le ex consoli di Ecuador e Colombia e una funzionaria". Sarebbe quanto fatto dalla ministra dell'Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, almeno secondo quanto scrive il Fatto Quotidiano. da rettrice della Bicocca. "Il 19 marzo 2018 la professoressa Silvia Buzzelli entra in punta di piedi e di fronte c’è lei, Maria Cristina Messa, all’epoca al vertice dell’Università", scrive il Fatto Quotidiano. "La docente è stata convocata in qualità di responsabile di un Master in Diritti Umani e Sicurezza che si è concluso il 23 febbraio con 11 bocciati, tre dei quali stanno particolarmente a cuore alla rettrice", sostiene ancora il Fatto.

Una di loro, che ha avuto numerose assenze e "ha presentato la tesi con due settimane di ritardo", era all'epoca "il console Generale della Repubblica dell’Ecuador a Milano. Tra i respinti ci sono anche" la ex "console della Bolivia a Milano, che attaccava fogli già scritti per superare gli esami”, scrive il Fatto. Infine, "c'è un'impiegata contabile nelle istituzioni di governo messicane che agli esami neppure si presentava, e in uno allegava risposte di un altro studente cercando di farle passare come proprie per superare la prova”.

Sempre secondo quanto scrive il Fatto Quotidiano, "sono funzionarie che Maria Cristina Messa ben conosce, perché i diplomatici latinoamericani la invitano agli eventi del Gruppo Consolare dell ’America Latina e dei Caraibi a Milano e nel Nord Italia di cui facevano parte, inviti ricambiati dall’ateneo milanese".  Secondo quanto scrive il Fatto Quotidiano, l'incontro raccontato era dovuto al fatto "che per promuoverle bisogna che recuperino i giudizi di scarso rendimento e frequenza che le avevano fatte bocciare, ma per fare tutto questo serve una proroga del master e due membri del Comitato di Coordinamento si son messi di traverso". Alla fine la proroga non passerà. 

Messa è stata interpellata dal Fatto Quotidiano e ha dichiarato: "Mai fatto favoritismi e pressioni. Quelle tre studentesse? Non so proprio chi siano. Era un bel master, lo abbiamo chiuso e non abbiamo fatto una seconda edizione perché c’erano delle proteste degli studenti e problemi degli uffici coi docenti esterni che lo gestivano per certi documenti sulle presenze. Una volta che li abbiamo avuti siamo riusciti a chiudere tutto, mi pare che la Procura ci abbia dato ragione”.

In merito alle richieste fatte in Bicocca, risponde sempre al Fatto: "Avrò chiesto notizie sulle scadenze, perché di sicuro se non c’era la f r e q ue n z a non potevano avere il master. Forse avevamo bisogno della carte per essere sicuri, ma non avrei mai fatto una cosa del genere. Posso chiedere all’ufficio legale di tirarmi fuori tutte le carte”.

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