"Mi disse spero tu muoia". Parla il chirurgo gay vittima del padre omofobo
"Spezzagli mano e braccia, cosi non può più fare il dottore". Erano queste le regole di ingaggio per il criminale che doveva rovinare la vita a suo figlio
"Mi disse spero tu muoia". Parla il chirurgo gay vittima del padre omofobo
Non smette di far rumore la vicenda del padre torinese che ha ingaggiato un criminale per far spezzare le mani al figlio, solo perchè omosessuale. La vicenda si è conclusa con l'accordo tra il bandito e il ragazzo e una denuncia al genitore, che ha patteggiato due anni. Ma dopo la versione del padre che ha provato a negare tutto, ecco la risposta della vittima. Il chirurgo 43enne. "Non gli voglio bene e non lo odio, - si legge sul Corriere della Sera - mi è completamente indifferente. Se fossi stato fidanzato con una ragazza, tutto questo non l’avrebbe mai fatto". Se la miccia è la richiesta di separazione da parte della moglie, la dinamite è una foto: «Di un attore di fama internazionale, paparazzato sul terrazzo della casa in Costa Azzurra». C’è un problema, per il padre: "Quell’attore è palesemente gay".
Da lì in poi, sarà un precipizio, fino a pagare 2500 euro un criminale per dargli una lezione. "Ti devo spezzare le mani e le braccia”, disse. Perché voleva mandarmi in rovina. Ma il sicario decide di raccontargli tutto: i due complici simulano un pestaggio e mandano foto ritoccate, per testimoniarlo. Lo stesso quando la missione è quella bucargli le gomme dell’auto. Ormai per l’uomo, quel figlio è una vergogna da cancellare. Ma i due denunciano il tutto e il padre patteggia 2 anni. "Non lo sento più - prosegue il chirurgo al Corriere - solo tramite avvocati e quando gli ho chiesto di lasciarci in pace, perché mia madre stava malissimo, mi ha risposto: "Spero che moriate".
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