
Era appena arrivata in Arabia Saudita per fare la baby sitter, assunta da una ricca famiglia. Dopo pochi mesi, il bimbo di quattro mesi che curava per i suoi datori di lavoro è morto mentre lo stava allattando con il biberon. La giovane, ventenne originaria dello Sri Lanka, è stata condannata a morte per "inadempienza". E forzata a furia di botte a confessare di aver soffocato apposta il neonato. Fino all'ultimo le associazioni umanitarie e il governo cingalese hanno provato a salvarla. Senza risultato. La ragazza è stata decapitata.
Il Parlamento di Colombo ha osservato un minuto di silenzio per commemorare la ragazza, riporta oggi il quotidiano locale The Daily Mirror. La notizia dell'esecuzione di Rizana Nafeek, avvenuta mercoledì nei pressi di Riad, è stata confermata da un comunicato del ministero degli Esteri srilankese. Diverse associazioni di difesa di diritti umani, tra cui Amnesty International, avevano organizzato una campagna internazionale per chiedere la grazia della domestica.
Lo stesso governo di Colombo aveva attivato diversi canali diplomatici per salvare Rizana. La scorsa settimana, il governo saudita aveva promesso all'ambasciatore cingalese a Riad di accogliere le richieste di clemenza. Anche il presidente Mahinda Rajapaksa era intervenuto. Sabato scorso aveva rivolto un secondo appello al re saudita per un rinvio dell'esecuzione della condanna a morte in attesa di concludere un accordo per risarcire la famiglia del bambino. Il governo aveva creato uno speciale comitato "per la riconciliazione" per negoziare un accordo extragiudiziale.
La baby sitter era arrivata in Arabia Saudita nel 2005 per lavorare in una ricca famiglia. Dopo pochi mesi il bambino di quattro mesi che accudiva morì soffocato mentre lo stava allattando con il biberon. La donna fu arrestata il giorno dopo con l'accusa di aver strangolato il piccolo dopo una lite con la madre. La polizia ottenne anche una confessione dalla srilankese che però, secondo quest'ultima, sarebbe stata ottenuta con la forza. Nel 2007 un tribunale ha condannato Nafeek per omicidio e alla massima pena della decapitazione con spada.