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Cronache
Prosecco croato? No, grazie: ristoratori pronti a lottare per il Made in Italy

I bar e i ristoranti italiani sono pronti a schierarsi in difesa del Made in Italy e dei prodotti di qualità contro quello che vuole essere a tutti gli effetti un tentativo di sdoganare l’italian sounding anche in Europa.

In particolare, la Fipe-Confcommercio, Federazione italiana dei Pubblici Esercizi è pronta a sostenere il governo e le associazioni di categoria, nella battaglia contro il riconoscimento del Prosek croato da parte dell’Unione europea, che metterebbe in difficoltà il variegato mondo imprenditoriale e agricolo che ruota attorno al Prosecco Doc italiano.

Il Prosecco è un’eccellenza del nostro Paese e qualifica lo stile di vita italiano al pari del caffè espresso e degli spaghetti – sottolinea con forza Giancarlo Deidda, presidente di Fuoricas@, Fipe-Confcommercio -. Uno stile di vita che si sublima nei 350mila locali italiani, dove la sapienza di migliaia di lavoratori, bartender e sommelier, consente di somministrare il prosecco alla giusta temperatura e nelle giuste modalità. Noi siamo il terminale ultimo di una filiera agroalimentare che produce, distribuisce e infine somministra uno spumante di qualità eccellente e come tali siamo pronti a fare la nostra parte in questa battaglia”.

Delle oltre 378 milioni di bottiglie prodotte nel 2019, 108 milioni sono state destinate al mercato italiano e di queste il 32% è stato servito nei pubblici esercizi.

Prosek croato, ok dall'Ue. Sdegno bipartisan in Italia: “Decisione scandalosa"

Il caso era scoppiato pochi giorni fa, quando la Commissione europea ha valutato "la conformità ai requisiti di ammissibilità e validita'" della "domanda di protezione della menzione tradizionale Prosek presentata dalla Croazia" e "procederà ora alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea". Leggi qui la notizia.

LEGGI ANCHE: Prosek croato, Patuanelli scende in campo

Prosecco, il vino italiano più copiato nel mondo

Il Prosecco è il vino italiano più copiato nel mondo, dove le esportazioni hanno superato il miliardo di euro con un aumento del 35% nei primi sei mesi del 2021. E' quanto afferma la Coldiretti, nel sottolineare che la notizia arriva proprio con il via alla vendemmia fissato per metà settembre dalla zona di Conegliano per raggiungere i territori verso la Valdobbiadene intorno alla fine del mese.

Negli scaffali dei supermercati la Coldiretti ha smascherato il Meer-secco, il Kressecco, il Semisecco, il Consecco e il Perisecco tedeschi, ma in commercio sono arrivati anche il Whitesecco austriaco, il Prosecco russo e il Crisecco della Moldova, mentre in Brasile nella zona del Rio Grande diversi produttori rivendicano il diritto di continuare a usare la denominazione prosecco nell'ambito dell'accordo tra Unione Europea e Paesi del Mercosur.

La decisione della Commissione Europea è quindi un precedente pericoloso che rischia anche di indebolire la stessa Ue nei rapporti internazionali e sui negoziati per gli accordi di scambio dove occorre tutelare le denominazione dai falsi. Il Prosek croato, ricorda la Coldiretti, è un vino dolce da dessert proveniente dalla zona meridionale della Dalmazia per il quale Zagabria chiede di registrare una "menzione tradizionale" dopo che il tentativo di proteggere la denominazione già fallito nel 2013.

 

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