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Cronache
Scandalo Vaticano, palazzo di Londra. "Dammi 10 mln e nessuno si farà male"

Scandalo Vaticano, palazzo di Londra. "Dammi 10 mln e nessuno si farà male"

Lo scandalo Vaticano continua a regalare retroscena sempre più inquietanti. Torna protagonista il palazzo di Londra, comprato dalla Santa Sede con un'operazione finanziaria enorme, che ha portato ad un giro d'affari milionario. Spunta l'audio di un incontro a tre all'Hotel Bulgari di Milano. Un momento clou della vicenda, perchè la voce dell'operazione finanziaria era arrivata ai piani alti e gli uomini del Vaticano dovevano trattare per riprendere il comando sul palazzo e poterlo rivendere.

Tre uomini - si legge sul Corriere della Sera - discutono animatamente, di soldi, di affari. Forse di tangenti. Uno è un broker , Gianluigi Torzi. Un altro è un dirigente del Vaticano, Fabrizio Tirabassi. Il terzo è Enrico Crasso, storico gestore delle finanze della Santa Sede. «Tu lo sai che su questa operazione c’è tutto il mondo, sì? Ci sono i servizi vostri, i servizi inglesi... — afferma Torzi — questa cosa va fatta come ti dico io e nessuno si fa male, perché non è che Gianluigi è caduto dal cielo e vi ha salvato l’operazione …». L’operazione di cui parlano, rimasta segreta fino a ottobre 2019, è conosciuta oggi come «lo scandalo del palazzo di Londra», cuore dell’inchiesta penale della magistratura vaticana. La complessa manovra fu affidata all’allora sconosciuto Torzi. «Tu mi hai salvato il culo— sostiene Tirabassi, il laico più alto in grado tra i gestori dei fondi della Segreteria— di fronte a un’operazione di cui... non ero responsabile de’ sape’ cose... e a differenza di tutti non ho preso niente».

Torzi - prosegue il Corriere - si è autoassegnato mille fondamentali azioni di Gutt, la società lussemburghese che ha rilevato il palazzo. Quelle azioni, che valgono solo il 3 per cento del capitale, gli danno però tutte le leve di gestione dell’immobile del Vaticano. «Io pensavo di gestire 3-4 anni. Dammi 10 milioni e me ne vado; dammi 8 milioni, che cazzo ti devo dire… Sì, comunque me ne vado... Se mi dai 2 milioni ti dico “mi hai ca... in mano” perché ne ho dati tre e mezzo solo a... C’è il bonifico! Ti faccio vedere!». È uno dei passaggi più inquietanti. Poco dopo ribadisce: «Ce l’ho qua il bonifico, non è che sto’ a di’ cazzate... Oggi se piglio 10 milioni me ne porto a casa 3 o 4»

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