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Cronache
Tav, al via l'esproprio dei terreni che serviranno a salvare le farfalle

Tav, al via gli espropri "salva farfalle", 45 terreni diventeranno corridoi ecologici
 

In Val di Susa continuano gli scontri tra attivisti e istituzioni, ma questa volta protagoniste dell'ennesimo attrito lungo i cantieri dell'alta velocità sono alcune farfalle che, a causa dei lavori, sono messe a serio rischio. Per questo il Consorzio forestale Alta Valle Susa, dopo mesi di studi e rilevamenti, ha deciso di creare un corridoio ecologico per mettere alle farfalle  di «traslocare». Il Consorzio Forestale Alta Valle Susa  coordinato dalla professoressa Simona Bonelli, docente di zoologia all’Università di Torino, realizzerà un percorso attraverso il bosco, con 10 radure o «piazzole di sosta» in cui sarà riprodotto l’habitat specifico per lo sviluppo di uova e larve di Zerynthia. 

Sono iniziate stamattina a Chiomonte le operazioni per l’esproprio temporaneo dei 45 appezzamenti di terreno che dovranno servire per il cosiddetto corridoio ecologico che punta a ricreare l’habitat ideale delle farfalle che adesso vivono nel punto in cui dovranno essere eseguiti dei lavori per la Tav. In questo modo le farfalle “sfrattate” potranno spostarsi di qualche chilometro nei terreni espropriati. L'insetto interessato dall'operazione è la Zerynthia Polyxena, specie protetta ritrovata nell’area di espansione del cantiere di Chiomonte della linea Torino-Lione in Val di Susa, a renderlo noto è La Repubblica.

 

Telt, la società che gestisce la realizzazione dell'alta velocità, ha offerto ai proprietari un risarcimento per il fatto di concedere il terreno per un periodo di tempo limitato ma ancora non definito. Alcuni hanno già accettato nei giorni scorsi, altri non si sono presentati ma da domani saranno comunque espropriati anche loro. Altri ancora invece hanno preferito attendere la chiamata davanti ai cancelli del cantiere, per recarsi personalmente a contrattare l’indennizzo sul posto. 

Tav, al via il cantiere "salva farfalle". In dettaglio, saranno 10 le radure, distanti circa 20 metri l'una dall'altra, dove saranno trasferite circa 2000 piante che danno nutrimento alla farfalla da salvare.

Davanti al cancello del cantiere sin dal primo mattino si sono dati appuntamento una quarantina di No Tav, apprendiamo da La Repubblica.

In dettaglio, saranno 10 le radure, distanti circa 20 metri l'una dall'altra, dove saranno trasferite circa 2000 piante che danno nutrimento alla farfalla da salvare. Ma non solo: il Consorzio forestale Alta Valle Susa realizzerà anche nuovi rifugi per i pipistrelli presenti in zona, creando cavità artificiali su molti alberi presenti tra i Comuni coinvolti, come spiega l'articolo di TorinoOggi.it

Sono stati circa 120mila gli euro impiegati per borse di studio e assegni di ricerca, mentre altri 190mila servono per gli interventi forestali.

Tav, al via gli espopri per il "cantiere delle farfalle". I contestatori: "Dite che gli asini volano". I responsabili dello studio: "Ogni grande opera ha un impatto, qui cerchiamo di limitare alcuni effetti negativi"

Non la pensano così i No TAV, che in un volantino distribuito durante la protesta sentenziano: "Chi partecipa alle mitigazioni ambientali finanziate da Telt sarà complice della devastazione della piana di Susa. Anche durante la presentazione del progetto ci sono stati attriti.

Alcuni oppositori hanno interrotto la presentazione del progetto dell'Università che vuole preservare la Zerynthia polyxena. I contestatori: "Dite che gli asini volano". I responsabili dello studio: "Ogni grande opera ha un impatto, qui cerchiamo di limitare alcuni effetti negativi"

Quattro farfalle non salvano una valle". "Non abbiamo mai avuto problemi di convivenza durante la nostra attività di ricerca - ha commentato ancora la professoressa Bonelli - " sapevano che eravamo lì a fare ricerca e siamo anche abbastanza noti in zona. Personalmente ci ho pensato un mese prima di accettare l'incarico che mi era stato proposto, quando ho capito che era una buona occasione per dare un contributo alla biodiversità".

"Sapevamo che sarebbe stata una condizione difficile - ha aggiunto - e avevamo dubbi su quanta libertà avremmo davvero avuto. Ma poi ognuno ci mette la faccia e abbiamo trovato molte persone motivate a proteggere la biodiversità". Sulla Valsusa poi, il pensiero è piuttosto articolato. "Per noi che facciamo questo lavoro si tratta di un vero scrigno naturale, ma è già stata colpita in passato da operazioni umane come l'autostrada o le Olimpiadi. Anzi, in quell'occasione forse l'attenzione sulle ripercussioni naturali era stata anche minore di adesso. Noi invece abbiamo avuto la sensazione di poter lavorare bene e poter dare il nostro contributo: per questo abbiamo deciso di lanciarci in questo lavoro". E infine? "La mia opinione sulla Torino-Lione? E' assolutamente irrilevante".

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    verrà creato un corridoio ecologico per gli insetti. proteste no tav davanti ai cancelli
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