Trivelle, air-gun e sonar militari. Così devastano il mare Adriatico
La settimana scorsa, sulla spiaggia di Vasto, in Abruzzo, sono spiaggiati sette capodogli, i quali avevano perso l’orientamento. Tre di questi sono morti, soffocati com’è noto dal loro stesso peso fuori dall’acqua, mentre gli altri sono stati rimessi in acqua grazie all’opera della Guardia costiera e di numerosi volontari e istituzioni. Nel sangue degli animali morti sono state trovate tracce di embolia gassosa, tipico delle emersioni veloci da grandi profondità, avvenimento improbabile nei bassi fondali dell’Adriatico che in quel tratto non superano le poche decine di metri.
E' solo l'ultimo caso di una serie di eventi che non riguarda solo gli animali, ma l'intero ecosistema del mare Adriatico e l'ambiente circostante. Alcuni scienziati parlano apertamente di "bomba ecologica". E ci sono geologi che sostengono che siano causa dell'aumento di eventi meteorologici estremi come i terremoti...
I CAPODOGLI SPIAGGIATI - Tornando alla notizia di cronaca più recente, la causa dello smarrimento dei sette capodogli non è ancora stata accertata. Sul tavolo ci sono tre ipotesi: il rumore delle trivelle, quello da air-gun o i sonar militari. Quest'ultima opzione sembra prevalere visto che in questo periodo paiono non essere in corso perforazioni o ricerche geologiche nel mare Adriatico.
L'ALLARME DEL WWF - Il Wwf continua imperterrito a lanciare l'allarme sulle pratiche scientifiche e militari messe in atto nel mare Adriatico. E tra l'altro l'associazione di protezione animale non ha fiducia nella capacità di fare chiarezza da parte delle istituzioni. Il Wwf “dubita fortemente in un atto di tale trasparenza poiché in questi anni nell'Adriatico si sono susseguiti molti altri episodi, come altri capodogli spiaggiati, un'impressionante moria di tartarughe marine”.
I RISCHI - Come avverte il Wwf, servirebbe una riflessione seria su “un bene comune: il mare Adriatico, che per la prima volta da quest'anno è interamente circondato da paesi comunitari, grazie all'ingresso della Croazia in Europa, ma sul quale sono concentrati forti interessi e attività che rischiano di diventare insostenibili dal punto di vista ecologico, e non solo”. Già, perché i rischi sono davvero parecchi. Entro il 2019 potrebbero sorgere diciannove nuove piattaforme offshore per l'estrazione degli idrocarburi. E secondo molte parti, anche politiche, le ispezioni propedeutiche hanno causato "una moria di tartarughe e delfini". Secondo alcuni scienziati incombe una "bomba ecologica" sull'Adriatico. Non solo, le trivellazioni sarebbero anche collegate all'aumento del sisma, parallelamente ai dati usciti a proposito dell'ondata sismologica registrata negli scorsi anni in Emilia. Gli ultimi studi dimostrano infatti che, in molti casi, grandi opere come dighe e scavi, ma anche grattacieli, possono avere pesanti ripercussioni nel sottosuolo, provocando terremoti, frane ed eruzioni di fango.