
Il dilagante fenomeno delle cremazioni sta mettendo in crisi i cimiteri tedeschi, con le autorità comunali costrette a chiuderli o a trasformarli in parchi pubblici e centri residenziali. La 'Sueddeutsche Zeitung' rivela che ormai il problema sta diventando grave per le finanze comunali di quasi tutte le città tedesche, con Hannover che ha perdite annuali di 6 milioni di euro, a causa delle spese costanti del personale, che hanno sempre meno tombe da accudire.
Il giornale scrive che "Duisburg chiude lo storico cimitero di Essenberg, Bochum vuole ridurre di un terzo la superficie dei suoi camposanti, ma i tagli più radicali sono a Berlino, che vuole ridurre da 179 a 93 il numero dei suoi cimiteri". La Sueddeutsche sottolinea che "i cimiteri tedeschi sono in crisi, poichè sempre più gente decide di farsi cremare".
Il presidente dell'Associazione tedesca delle imprese di pompe funebri, Rolf Lichtner, spiega che "ormai un morto su due viene cremato" e questo fenomeno ha "conseguenze gravi per i cimiteri e per i Comuni", poichè le urne cinerarie occupano pochissimo spazio, ma soprattutto perche' sempre meno gente e' disposta ad accollarsi i costi salati delle tombe normali.
Le cremazioni hanno raggiunto una quota superiore al 90% ad Amburgo ed a Kiel, mentre ancora 20 anni fa solo un terzo della popolazione tedesca sceglieva da morto la cremazione. Nel frattempo a Berlino i cimiteri di St. Marien e St. Nikolai, nel centralissimo quartiere alla moda di Prenzlauer Berg, sono stati trasformati in "Leisepark", i parchi del silenzio, "con prati su cui distendersi, amache e attrezzi per il gioco".
Sul terreno dei cimiteri berlinesi di St. Simeon e St. Luka "sorgerà un supermercato, mentre nell'ex cimitero di Neukoelln verranno costruite 400 abitazioni". Secondo la legge tedesca, per destinare ad altro scopo un cimitero è necessario che negli ultimi 30 anni non abbia avuto luogo alcuna sepoltura.