Elia Festa, fotografo che diventa designer. La mostra
Elia Festa e la mostra “Nato soprattutto a Milano”
di Simonetta M. Rodinò
Una lunga ricerca fotografica che racconta di come eravamo e non siamo più. L’artista si chiama Elia Festa. La mostra “Nato soprattutto a Milano”, da oggi alla galleria Gruppo Credito Valtellinese di Milano - Refettorio delle Stelline.
Il 61enne fotografo milanese comincia molto presto a lavorare. “A quattordici anni facevo i lavori più comuni per l’agenzia Young&Rubicam. Ma già due anni dopo lavoravo per loro come free lance. Guadagnavo 20mila lire al mese. Era molto poco. Ma spesso mi capitava di essere retribuito molto di più per servizi esterni all’agenzia”, confida.
La rassegna, curata da Fortunato D’Amico, in un ampio percorso temporale e cronologico, accoglie una selezione di opere tra le più rappresentative di quasi cinquant’anni di speculazioni artistiche: dagli anni settanta con le prime ricerche fotografiche agli anni Ottanta con la realizzazione delle più importanti campagne pubblicitarie per note aziende italiane - Breil, San Pellegrino, Moschino, Kodak, Enel...-. Dall’intensa e proficua collaborazione con la Galleria Photology di Milano e Londra, cominciata nel 1993 e durata fino al 2002, agli inizi degli anni duemila, quando per esigenze scenografiche compie il passaggio dalla fotografia analogica all’immagine digitale.
“Se non si ha alle spalle una scuola, il risultato del digitale è dozzinale”, sostiene Festa.
L’esposizione, dall’insolito e coinvolgente allestimento, ha inizio con una sorta di camera oscura per passare poi a una parete colma di stampe originali di personaggi, magazzino della memoria: dall’amico Pierre Restany ai due Mario, Giacomelli e De Biasi, del progetto “Vita”, agli amici Rotella, Kodra, Salvatores, Abatantuono…della categoria uomini.
Sulla parete di fronte una carrellata su alcune campagne fotografiche pubblicitarie.
E ancora…dalle immagini realizzate all’Habana al progetto “It's about blood”, in cui descrive dolore e anima del grande sacrificio umano della storia Africana, dal reportage del raduno delle moto Vespa a Girona all’ultimo lavoro commerciale per un marchio di orologi.
Poi il mondo nuovo: l’astratto diventa la sua cifra stilistica. Dalla collezione di pavimenti tessili denominata “Photosophy" all’interpretazione de “L’ultima cena”, al video sul sole con le note
dai suoni puliti e inaspettati di Paolo Tofani
“Nato soprattutto a Milano”
Galleria Gruppo Credito Valtellinese - Corso Magenta 59 - Milano
17 maggio - 1 luglio 2017
Orari: da martedì a venerdì h. 13.30/19.30; sabato h. 10.00-18.30
Ingresso libero
galleriearte@creval.it - www.creval.it
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