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Culture
Gino Severini in mostra tra emozione ed equilibrio
Gino Severini - Odalisca con specchio, 1942

di Raffaello Carabini

Gino Severini non fu un genio. E nemmeno un pittore da annoverare tra i grandissimi. Eppure la sua pittura, rivista oggi, rappresenta una cartina di tornasole per avere un riferimento su tutte le articolazioni di quest’arte nella prima metà del secolo scorso. Infatti, seppure sia più conosciuto come appartenente alla corrente futurista (di certo la sua stagione di maggiore qualità assoluta), il maestro cortonese, nato nel 1883, visse nella costante ricerca di una “perfezione nella contemporaneità”, che lo fece ansioso seguace di tutte le novità, di tutte le svolte, di tutte le idee che si susseguirono nel panorama internazionale – visse a lungo a Parigi – fino a esattamente cinquant’anni fa, quando si spense proprio nella capitale francese.

In occasione di questo anniversario importante è aperta fino al prossimo 3 luglio presso la Fondazione Magnani Rocca a Mamiano di Traversetolo, presso Parma, l’esaustiva mostra Severini. L’emozione e la regola: un centinaio di opere (delle quali 25 mai esposte in Italia) che ne seguono l’avventura artistica, passando dal divisionismo iniziale al futurismo, vissuto accanto all’amico Umberto Boccioni, dal cubismo al classicismo, e delineandone la perfetta parabola di protagonista del Novecento.

Un’esposizione tematica e non cronologica, dettata dalla sostanziale fedeltà ad alcuni soggetti – la danza, la natura morta, il ritratto, le maschere italiane, il paesaggio -, propone anche opere preparatorie delle grandi pitture murali, sia laiche sia religiose, che per alcuni periodi lo occuparono totalmente, così come presenta le tavole di Fleurs et masques, il suo magnifico libro d’arte del 1930.

Uno sviluppo iconografico che mostra guizzi e intuizioni di assoluta rilevanza, che ne delinea la continua esaltazione vitalistica e la fitta drammaturgia di analogie e di corrispondenze con la contemporaneità, capaci di alimentare una sorta di reazione a catena continua di cui si intuisce immediatamente l’inizio ma non si scorge mai la fine.

Opere tese all’equilibrio e insieme (sot)tese di ipotesi e di azzardi, di velocità e istinto, incroci che impastano ricordi e assonanze con tentativi – non sempre riusciti, ma sempre cercati, come evidenziano capolavori di taglio differentissimo quali la celebre Danseuse articulée, metà dipinto futurista, metà burattino, del 1912 oppure l'intensa, naturalista Fillette au lapin del 1922 oppure ancora la natura morta surrealista Le buffet jaune, del 1948 – di percorrere sentieri aggrovigliati, anche dissonanti, grazie a un’agilità unica, nata con le rotture linguistiche dell’avanguardia e successivamente concentrata sulla ricerca di un equilibrio armonico di ispirazione classica.

 

Severini. L’emozione e la regola

Fondazione Magnani Rocca, via Fondazione Magnani Rocca 4, Mamiano di Traversetolo (Parma)

fino al 3 luglio

orario: dal martedì al venerdì 10-18 – sabato, domenica e festivi 10-19 – lunedì chiuso (la biglietteria chiude un’ora prima). Aperto anche tutti i festivi

ingresso: € 10 valido anche per le raccolte permanenti – € 5 per le scuole

informazioni e prenotazioni gruppi: tel. 0521 848327 fax 0521 848337 info@magnanirocca.it www.magnanirocca.it

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Tags:
gino severini mostra mamiano di traversetologino severini mostra parma





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