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Culture
“I Leoni di Sicilia”: il capolavoro letterario presto in tv

Di Chiara Giacobelli

La notizia è ormai ufficiale: “I Leoni di Sicilia” arriverà presto sullo schermo grazie alla produzione di Rai Fiction e Leone Group di Federico Scardamaglia. Prima, però, vale la pena leggere il libro che ha consacrato Stefania Auci come una delle voci più importanti della narrativa contemporanea e al contempo ci ha permesso di scoprire chi erano i Florio. Prima del romanzo pubblicato da Editrice Nord probabilmente in pochi conoscevano questa famiglia, che fu protagonista della Belle Epoque italiana, o per meglio dire siciliana. Ora, invece, ci siamo innamorati dei personaggi descritti con estrema cura e magistrale bravura dalla Auci in quello che può essere definito un vero capolavoro.

“I Leoni di Sicilia” trae origine dai primissimi passi di Ignazio e Paolo Florio, fratelli tanto uniti quanto diversi nella personalità: calmo e riflessivo il primo, impulsivo e scontroso il secondo. Tra i due per tutta la vita farà da raccordo la figura di Giuseppina, maritata a Paolo per convenienza, ma segretamente innamorata – ricambiata – di Ignazio. Non si tratta, però, di un amore passionale ed esplicito, poiché il contesto in cui la storia è ambientata conta moltissimo, influenzando non soltanto le azioni, ma anche i pensieri dei protagonisti. Ci troviamo a Bagnara Calabra, piccolo borgo sul mare nella Calabria più selvaggia, e la reputazione conta più di ogni altra cosa: le donne sono educate per rispettare il volere del capo famiglia e gli uomini non soltanto le sposano, ma le possiedono, come se fossero una cosa, una proprietà neppure troppo di valore.

Il romanzo si apre con la scena del terremoto che nel 1783 colpì il sud Italia, distruggendo qualche casa, complicando la situazione e fornendo lo stimolo giusto ai Florio per lasciare quella terra in cerca di fortuna. Sono diretti a Palermo, in una Sicilia che non conoscono, ma che sono intenzionati a conquistare. Per Giuseppina e suo figlio Vincenzo non c’è scelta, devono partire; neppure per Mattia, la sorella di Paolo e Ignazio, c’è possibilità alcuna di decidere del proprio futuro: suo marito vuole restare e tenersela accanto, così in quel triste giorno di fine Settecento lei perderà la propria famiglia per sempre.

A Palermo la vita dei Florio non sarà affatto semplice, estranei in una terra che non li vuole. Eppure, l’ostinazione dei fratelli li porterà a poco a poco ad aumentare gli affari, concentrandosi soprattutto nel commercio delle spezie. Quando Paolo morirà ancora giovane, suo figlio Vincenzo verrà affidato alle cure di Giuseppina e dello zio Ignazio, che per lui sarà come un secondo padre. Insieme, fonderanno la “Ignazio e Vincenzo Florio”, che, sotto la guida del nuovo astro nascente della famiglia, diventerà una delle ditte più redditizie e potenti della Sicilia, spingendosi ben oltre il trasporto e la vendita delle spezie. Vincenzo acquisirà infatti tonnare, cantine vitivinicole, spedizioni postali e nel 1840 fonderà la Società dei battelli a vapore siciliani.

Accanto alle vicende professionali e al crescente benessere economico, la penna formidabile di Stefania Auci intreccia il dramma privato di due donne: Giuseppina, che soltanto da anziana ammetterà a sé stessa di aver sbagliato tutto rinunciando all’amore per Ignazio, e Giulia, la donna che accetterà per molti anni di essere la mantenuta di Vincenzo, disprezzata e additata dalla società siciliana; il suo riscatto si verificherà solo quando, dopo aver concepito il tanto agognato erede maschio, finalmente Vincenzo deciderà di sposarla e di riconoscere il figlio insieme alle due sorelle minori. Un giorno sarà Ignazio Senior a proseguire la saga dei Florio, ma il libro si interrompe prima, con la morte di Vincenzo. Niente paura, perché l’autrice sta lavorando proprio in questi giorni al seguito, che tutti attendiamo con impazienza.

“I Leoni di Sicilia” è uno dei romanzi più belli e coinvolgenti che siano stati scritti negli ultimi anni, caratterizzato da una narrativa elevata e da un intreccio equilibrato tra fatti storici e vicende personali. Lodevole, inoltre, la capacità di restituirci non soltanto l’affresco di una famiglia che passò alla storia per la propria intraprendenza e imprenditorialità, ma anche una descrizione accurata della Sicilia a cavallo tra Sette e Ottocento, fino agli anni dell’Unità d’Italia. Insomma, un libro assolutamente da leggere prima dell’uscita della fiction!

 

Per maggiori informazioni: www.editricenord.it.  

 

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    i leoni di siciliafederico scardamaglia





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