Betori querela uno scrittore. La casa editrice ad Affaritaliani.it: "Non approfitteremo della polemica per farci pubblicità..."
IL CASO/ Il romanzo di Luca Strano “L’inferno della mente” ha fatto arrabbiare l'Arcivescovo Betori, un paesino intero della Toscana e il suo parroco. Sotto accusa c'è un capitolo che racconta le vicende un po' libertine di un parroco e di alcune sacrestane (ma "qualsiasi riferimento a eventuali fatti reali è meno che casuale", ha precisato l'autore). La Curia di Firenze ha querelato per diffamazione lo scrittore. Valerio Di Lorenzo, direttore editoriale della Edarc, spiega ad Affaritaliani.it: "Non abbiamo intenzione di ristampare il libro e non vogliamo speculare sulla polemica, anzi speriamo che la querela alla fine sia ritirata...". SCOPRI I PARTICOLARI
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"Non abbiamo intenzione di ristampare il libro (circa mille le copie della prima edizione, ndr) e non vogliamo speculare sulla polemica, anzi speriamo che la querela alla fine sia ritirata...". A parlare con Affaritaliani.it è Valerio Di Lorenzo, direttore editoriale della Edarc, il piccolo editore toscano che ha pubblicato il discusso romanzo “L’inferno della mente” di Luca Strano. La Curia di Firenze, guidata dall'Arcivescovo Giuseppe Betori, ha infatti querelato per diffamazione l’autore. E domani, 11 novembre, lo scrittore ("che si sente fortemente intimidito e frastornato - con possibili gravi ripercussioni sulla sua vena creativa - da un’azione completamente inaspettata su ipotetici fatti ai quali si ritiene totalmente estraneo", come fa sapere la casa editrice...) dovrà presentarsi davanti al Gip Anna Favi del Tribunale Ordinario di Firenze.
La Edarc in un comunicato ieri ha sottolineato che, "volendo escludere qualsiasi intervento di carattere censorio, ci si domanda quali possano essere i motivi per cui eminenti personaggi si prendono il disturbo di chiamare in giudizio il signor Luca Strano, che nella vita è un tranquillo impiegato dell’Istituto Geografico Militare, e nel tempo libero scrive poesie, racconti e ricerche sul folclore (è autore anche del saggio 'Meglio un morto in casa che un pisano all’uscio – Parole e modi di dire dei nonni nel vernacolo dei nipoti a Firenze')". Sempre nel comunicato si legge che il libro sotto accusa, "che racconta morbose situazioni in un ipotetico paesino toscano, come precisato nel colophon e dall’Autore in varie occasioni, è solo frutto di fantasia e qualsiasi riferimento a eventuali fatti reali è meno che casuale".
Ma perché“L’inferno della mente” ha fatto arrabbiare Betori, un paesino intero della Toscana, San Quirico, e il suo parroco? Sotto accusa c'è un capitolo in particolare, in cui, come scrive oggi il Corriere della Sera, Strano "narra le vicende un po' libertine di un parroco e di alcune sacrestane. Tra i querelanti ci sono infatti un parroco e un diacono".
Alla Edarc sembrano sinceramente poco intenzionati ad approfittare dell'inattesa "pubblicità". Di Lorenzo a questo proposito assicura: "Vogliamo solo che tutto torni alla normalità..."
di Antonio Prudenzano



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