Nuovo realismo, dalla filosofia all'arte contemporanea
Il realismo, in salsa contemporanea. E' una fiera d'arte molto vivace quella che è andata in scena per la 13esima volta nel palazzo del Passenger Terminal di Amsterdam, dove si sono ritrovate centinaia di gallerie per presentare al pubblico le molte possibili declinazioni della parola, forte e lieve al tempo stesso, "realismo". Parola che, nei lavori esposti alla fiera olandese, si traduce a volte in nature morte su sfondo astratto, a volte in visioni colorate delle metropoli globali. Talvolta a spiccare è la volontà di provocazione Pop, in altri casi lo sconfinare nel terreno dell'astrazione.
La crisi economica, anche qui, si sente, come assicura Koen Nieuwendijk della galleria Lieve Hemel, qui c'è qualcosa in più cui aggrapparsi. "Nessuno - ci ha spiegato il gallerista - può dire che oggi sia facile, per qualunque imprenditore, ma qui noi lavoriamo con la bellezza e la bellezza non cambia mai. A volte cambiano i prezzi, ma la bellezza prevale sempre e questa è la cosa più importante". Tra versioni rivisitate del Monopoly, genitorialità inattese, buffi personaggi e strani incontri a cavallo della storia della letteratura, la fiera "Realisme" mostra comunque una scena vivace e interessante, a dimostrazione che l'arte contemporanea può essere al tempo stesso di valore e comprensibile anche all'occhio profano.
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