
Sforbiciata di Renault alla propria forza lavoro. Il gruppo transalpino ha annunciato ai sindacati che intende ridurre il numero dei dipendenti di 7.500 unità entro fine 2016. Di questa cifra 5.700 tagli saranno realizzati tramite il blocco del turnover. La notizia è stata confermata da un portavoce della casa francese, che ha precisato che gli altri 1.800 esuberi sono condizionati a un accordo con i sindacati. I tagli sono previsti in Francia e sono pari al 15% dell'organico.
Renault ritiene che la riduzione dell'organico le permetterà risparmi per 400 milioni di euro oltre a consentirle "di ritrovare margini di manovra per investire e sviluppare le proprie attività". Per scongiurare il più possibile licenziamenti la casa francese intende anche ricorrere a prepensionamenti e ha chiesto la collaborazione dei sindacati nel suo piano di ristrutturazione per evitare la chiusura di siti.
In un precedente incontro con i sindacati, l'8 gennaio, Renault aveva chiesto di aumentare l'orario di lavoro del 6,5%, una misura che avrebbe permesso di aumentare la redditività di 65 milioni di euro. La casa della Losanga, come la rivale Peugeot, che ha annunciato l'anno scorso il taglio di 8mila posti, si trova a far fronte alla grave crisi dell'industria dell'auto in Europa, una regione da cui entrambi i costruttori sono fortemente dipendenti. Il numero uno di Renault, Carlos Ghosn, parlando nella vigilia al salone dell'auto di Detroit, ha detto di sperare di raggiungere velocemente un accordo sulla competitività negli impianti del gruppo in Francia dopo quello a livello nazionale sull'occupazione concluso tra la confindustria francese e i sindacati. Renault è alleata alla giapponese Nissan e ha una collaborazione strategica con la tedesca Daimler.