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Economia
Bce, il bazooka spara di nuovo: Qe da 20 miliardi al mese. Spread sotto 240

Piazza Affari chiude a +0,88% - Il 'bazooka' della Bce spinge Piazza Affari e gli altri listini europei, con la Borsa di Milano nettamente sul tetto d'Europa: il Ftse Mib ha chiuso in rialzo dello 0,88%, superando di slancio la soglia dei 22mila punti e fermandosi a quota 22.083, livello che non si vedeva da luglio, l'All Share segna +0,93%. Le mosse di Francoforte hanno anche spinto al ribasso lo spread e il rendimento dei titoli di Stato italiani, circostanza di cui hanno subito beneficiato banche, utilities e reti. Fra gli istituti di credito sono particolarmente brillanti Unicredit e Banco Bpm (rispettivamente +2,08 e +2%), mentre nell'altro comparto gli acquisti premiano Enel (+2,65%) e Terna. Fra gli energetici ritracciano i petroliferi con il calo del greggio. Misti gli industriali: arretra Prysmian, corre Pirelli (+3,75%) nel settore automobilistico dove e' ben comprata anche Fca (+1,29%). In forte recupero Amplifon dopo gli scossoni borsistici dell'ultima settimana (+3,27%). Le nuove indiscrezioni sulle dimissioni del presidente Fulvio Conti riaccendono l'interesse su Tim (+0,92%), con gli investitori che legano la mossa a un possibile ribilanciamento fra i soci e all'accelerazione di operazioni straordinarie come quella sulla rete. Soffre ancora Atlantia, legata a doppio filo alla politica alle partite su Autostrade e Alitalia; nel lusso le vendite penalizzano Ferragamo.

Titoli Stato: spread Btp/Bund chiude in calo sotto 240 punti - Lo spread tra Btp e Bund tedeschi chiude in calo sotto i 240 punti dopo le decisioni della Bce. Il differenziale si attesta a 138 punti, ai minimi da maggio 2018. Il rendimento del decennale scende a 0,846%, dopo aver toccato in giornata il nuovo minimo storico a 0,75%.

Taglio del tasso sui depositi di 10 punti base al -0,50% (soldi che le banche europee parcheggiano in Bce). Ripresa del quantitive easing dal primo novembre con un ritmo di acquisti di titoli di Stato per 20 miliardi al mese fino a che sarà necessario per "rafforzare l'impatto accomodante delle sue misure di politica monetaria e che terminerà poco prima del primo rialzo dei tassi". E allungamento della durata delle nuove aste Tltro di liquidità per gli istituti di credito europei. 

Con un'inflazione che viaggia lontano dal target del 2% (è circa la metà), l'economia che ralllenta e che quindi non inverte la spirale deflattiva e le incertezze geopolitiche all'orizzonte, come l'hard Brexit e la guerra dei dazi Usa-Cina, Mario Draghi, al suo penultimo consiglio direttivo (a novembre passerà il testimone alla francese Christine Lagarde) imbraccia di nuovo il bazooka monetario e rispolvera (la decisione è stata presa all'unanimità nel Direttivo) le misure di politica monetaria non convenzionale inondando ancora di liquidità il sistema, in attesa che anche i governi dell'Eurozona, come anche chiesto dai banchieri centrali, facciano la loro parte usando gli spazi fiscali a disposizione (e chi come l'Italia che "presenta un debito pubblico elevato" non li ha deve puntare a "ricostituirli"). Mosse che hanno spinto gli acquisti degli investitori sull'azionario (c'è stata delusione per il ritmo di acquisti mensili inferiore alle attese, compensata però dalla mancata indicazione della data di fine del nuovo Qee sull'obbligazionario sovrano europeo, in cui i rendimenti dei titoli sono tutti in calo.

Bce
 

Il Btp decennale italiano ha toccato un minimo storico dello 0,77%, per poi risalire allo 0,81%, con un calo del rendimento di 15 punti base (lo spread con il Bond si è ridotto a 143 punti dai 154 di ieri). Mentre sul valutario, l'euro è scivolato sui minimi da oltre due anni contro dollaro. La moneta unica è scesa fino a un minimo di 1,092 sul biglietto verde, brevemente toccato a inizio settembre e su livelli che non di vedevano dal maggio del 2017 dopo aver toccato un top di giornata, stamattina, a 1,107 dollari.

Nel comunicato diffuso prima della tradizionale conferenza stampa di Draghi, l'Eurotower ha fatto sapere che per quanto riguarda il Qe (dove a differenza della generale reintroduzine di nuovi stimoli monetari c'è stata una "maggiore differenza vedute"),  gli acquisti netti di titoli finiranno poco prima del primo rialzo dei tassi. Per quanto riguarda la forward guidance, la Bce prevede che i tassi di interesse rimarranno sui livelli attuali per tutto il tempo necessario a riportare il tasso di inflazione vicino ma sotto il 2% e la politica di reinvestimenti del capitale rimborsato sui titoli in scadenza a lungo dopo il primo rialzo dei tassi.

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La Bce ha inoltre allungato da due a tre anni la durata delle nuove aste di liquidità Tltro 3 destinate alle banche europee eliminando la maggiorazione sul tasso di 10 punti base. Infine, per limitare l'impatto dei tassi negativi sui depositi, la Bce ha rimodulato i tassi di deposito su due livelli in modo da esentare una parte della liquidità in eccesso degli istituti di credito dall'applicazione del tasso stesso. Misure che danno così seguito ai cahiers de doleances del sistema bancario di Eurolandia. 

"I  recenti dati macro indicano una protratta debolezza economica", ha spiegato Draghi, tanto che la Bce ha tagliato le stime del Pil dell'Eurozona per quest'anno all'1,1% e all'1,2% nel 2020, debolezza (con "rischi per le prospettive che rimangono orientati al ribasso") che si riflette nei prezzi, tanto che gli economisti dell'Eurotower hanno ridotto le stime sull'inflazione all'1,2% per il 2019, all'1% per il 2020 e all'1,5% per il 2021. 

A giugno le proiezioni indicavano un incremento annuo del Pil dell'1,2% nel 2019, dell'1,4% nel 2020 e dell'1,4% nel 2021, mentre per i prezzi gli aumenti annui dei prezzi viaggiavano all'1,3% per quest'anno, all'1,4% nel 2020 e all'1,6% nel 2021. "Peggioramento dell'outlook dell'economia, che è più serio del passato" associato a "persistenza degli elementi di incertezza" che, ha spiegato ancora Draghi, hanno "confermato che un ampio grado di accomodamento monetario è ancora necessario affinchè l'inflazione continui stabilmente a convergere su livelli inferiori, ma prossimi al 2% nel medio termine". 

 

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    bce riavvia quantitative easing: 20 mld al mese da novembrefinché necessario




    
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