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Economia
Benetton, Autostrade usata come bancomat. Debiti pagati con aumento pedaggi

Benetton, la norma sulla maggiorazione dei pedaggi per saldare i debiti

Un'inchiesta che sarebbe dovuta restare segretissima è venuta alla luce e coinvolge i vecchi proprietari della società Autostrade: la famiglia Benetton. Il gruppo trevigiano è stato costretto alla vendita dell'intero pacchetto di azioni in seguito al crollo del ponte Morandi a Genova, costato la vita a 43 persone. Ma oltre al procedimento che li vede imputati per la tragedia, gli ex vertici della società concessionaria - si legge sulla Verità - devono fare i conti con un nuovo fascicolo aperto: si indaga per peculato e truffa ai danni dello Stato. L'indagine è partita da Genova su input di quattro avvocati firmatari di un esposto per conto di una serie di comitati cittadini e associazioni di categoria.

Il fascicolo - prosegue La Verità - risulta ancora senza indagati ma con precise ipotesi di reato. Il peccato originale è citato nei bilanci di Autostrade per l'Italia laddove si parla della cosiddetta IV convenzione aggiuntiva. La norma prevedeva l'aumento dei pedaggi, quelle quote sarebbero dovute servire a finanziare nuove infrastrutture, tra queste anche la gronda di Ponente, opera però mai realizzata. In poche parole - stando alle accuse - i Benetton starebbero saldando i loro debiti con i pedaggi "gonfiati", grazie al giochino del finto capitale investito che permette di andare oltre tre volte il limite consentito dalle norme europee. L'indagine, che sarebbe dovuta restare top-secret, è in corso e fa tremare la famiglia Benetton, ex proprietaria di Autostrade.

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