I timori per un possibile rallentamento delle consegne delle dosi di vaccino Pfizer/Biontech hanno messo sotto pressione i mercati europei, partiti gia' deboli. A Piazza Affari il Ftse Mib ha perso l'1,13%, a Francoforte il Dax30 l'1,44% e a Parigi il Cac40 l'1,22%. La situazione internazionale ha preso il sopravvento sulla crisi politica italiana, con lo spread in calo. A causa di una revisione dei sistemi produttivi, Pfizer indica possibili ritardi nella consegna dei vaccini tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio, anche se la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato che la casa farmaceutica 'ha assicurato la distribuzione nei primi tre mesi dell'anno delle dosi di vaccino previste per il primo trimestre'.
Gli investitori hanno accolto freddamente il piano di stimoli economici da 1.900 miliardi di dollari presentato dal presidente eletto degli Stati Uniti, Joe Biden, temendo che possa portare a un aumento delle tasse federali. Intanto e' iniziata la stagione delle trimestrali con i risultati positivi della prima banca Usa, Jp Morgan. A luci e ombre i dati macro: le vendite al dettaglio di dicembre sono scese piu' di quanto atteso, mentre la produzione industriale e' salita piu' delle previsioni, anche se resta inferiore ai livelli pre-pandemia. Con il prezzo del petrolio in calo del 3% - Wti a 51,9 dollari e Brent a 54,71 dollari al barile - , deboli i titoli del settore: Tenaris (-4,2%), Saipem (-2,76%) ed Eni (-1,93%). Forti vendite anche su Prysmian (-4,4%), ed Fca (-4,36%), nell'ultimo giorno di quotazione prima della nascita di Stellantis. Segno opposto per Banca Mediolanum (+2.22%), sostenuta dalla raccomandazione "buy" di Goldman Sachs. Sul fronte valutario, infine, l'euro si e' indebolito e vale 1,2097 dollari (1,213 in avvio e 1,214 alla vigilia), e 125,563 yen (125,83 e 125,95), quando il biglietto verde passa di mano a 103,7905 yen.
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