Burberry, buonuscita o licenziamento: a Foxtown mail e 57 minuti per decidere
Frontalieri a casa come i lavoratori di Gkn di Firenze: un messaggio alle 15.33 per pattuire entro le 16.30 le sorti del proprio posto
Burberry, buonuscita o licenziamento: ai dipendenti del centro commerciale di Foxtown una mail e 57 minuti per decidere
Minuti contati per un posto di lavoro. Dopo il caso di Gkn Driveline, azienda fiorentina dell'automotive guidata da un fondo inglese, che ha licenziato i suoi 422 lavoratori, comunicando la chiusura del sito “per pec, senza nessun preavviso, nemmeno alla Confindustria”. E la vicenda della brianzola Giannetti Fad Wheel, che ha annunciato su due pedi la chiusura dello stabilimento, mandando a casa 152 lavoratori con un messaggio di posta elettronica, è ora la volta di un marchio dell'alta moda.
Settore diverso, ma stesse modalità comunicative: Burberry ha spiazzato, nella giornata di venerdì, i numerosi dipendenti, soprattutto frontalieri, del centro commerciale di Foxtown di Mendrisio, nel Canton Ticino, alle porte dell'Italia, con un mail dal contenuto chiaro: 57 minuti di tempo per decidere se accettare le dimissioni con buonuscita o rischiare di essere licenziati senza nessun rimborso. Il messaggio di posta elettronica, rivela Repubblica, era stato spedito dalla direzione delle boutiques alle 15.33 nella giornata di venerdì, arrivato poi ai dipendenti alle 16.30.
Nonostante due sindacati, UNIA e OCST, fossero al corrente dell'intenzione di Burberry di procedere al licenziamento di 15 dei 35 dipendenti di Mendrisio, in buona parte frontalieri italiani, e avessero concordato di intavolare una trattativa, in vista dell'ottenimento di un piano sociale, prosegue Repubblica, il marchio di lusso britannico si sarebbe dimostrato, sin da subito, a detta dei sindacati, "poco collaborativo, arrogante e irrispettoso della dignità dei lavoratori".
"Lo studio legale di Burberry- ha spiegato a Repubblica Giorgio Fonio, del sindacato OCST -ci ha scritto, comunicandoci la disponibilità ad aprire una discussione. Evidentemente il nostro obbiettivo è quello è di ottenere un piano sociale degno di questo nome e non 57 minuti per decidere cosa fare".
Il centro Foxtown, conclude poi Repubblica, solo lo scorso anno ha annunciato una perdita di 50 milioni di franchi, a causa dei 60 giorni di chiusura provocati dalla pandemia. Ma ciò non giustifica la scelta delle modalità comunicative, che hanno (inevitabilmente) generato proteste e polemiche.
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